ORVIETO – Messa in sicurezza e accesso ai risarcimenti: tante domande e poche risposte. Si potrebbe sintetizzare così il risultato dell’assemblea che si è svolta venerdì sera all’hotel Orvieto tra privati e istituzioni per affrontate i nodi principali del post alluvione. L’unica certezza sono i finanziamenti attivati dalla Cassa di Risparmio di Orvieto sulla base del fondo di 8 milioni che si è riusciti a racimolare tra Gepafin, la Fondazione Cro e le Fondazioni bancarie umbre. Ma si tratta di finanziamenti che per quanto agevolati, non equivalgono a contributi a fondo perduto o risarcimenti. Per le imprese alluvionate, invece, sono questi i provvedimenti più urgenti: risarcimenti che mettano a disposizione delle aziende una liquidità immediata e sgravi fiscali (una moratoria di un anno sulle tasse, ad esempio). Più che un accesso agevolato al credito che andrebbe comunque a pesare su una situazione di profonda crisi. Si tratta però di interrogativi che non hanno avuto risposta. Da un lato, infatti, non ci sono tempi certi sullo stanziamento di risorse adeguate per i risarcimenti per chi ha subito gravi danni, dall’altro il Comune di Orvieto (il sindaco ha disertato l’incontro con imprese e cittadini) ha fatto marcia indietro sulla sospensione dell’Imu che aveva annunciato. Sarebbe impraticabile, a detta dell’amministrazione, in assenza della dichiarazione di calamità. Per cui il Comune ha annunciato un intervento che sarà attivato con possibili contributi o in conto interessi o sulle imposte locali nel 2013 – 2014, a sostegno delle imprese. Ma ancora non vi sono riferimenti precisi.
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