ORVIETO – Umbria jazz winter, i conti non tornano. A dispetto dell’atteggiamento rassicurante assunto dall’amministrazione comunale, c’è grossa preoccupazione tra gli organizzatori della ventesima edizione del festival in programma ad Orvieto dal 28 dicembre al 1 gennaio. I conti della kermesse non tornerebbero per una cifra decisamente superiore ai 20mila euro dichiarati nei giorni scorsi dal Comune di Orvieto.
Un “buco” di fronte al quale, certo, non ci si vuole arrendere quest’anno, quello del ventennale, per giunta con la conferenza di presentazione della manifestazione fissata per giovedì. Ma, a conti fatti, la preoccupazione sarebbe tale da indurre gli organizzatori a riflettere seriamente sul destino della manifestazione. Con l’unica certezza che la città del Duomo non può rischiare di perdere il festival invernale jazz, l’unico evento rimasto ad Orvieto in grado di portare presenze, soldi e notorietà. Così se da un lato il Comune ostenta sicurezza (forse anche per non indurre alla fuga qualche sponsor), dall’altro è alla ricerca disperata, insieme alla Te.Ma., di sostegni istituzionali.
Non è un caso, a questo proosito, che si sia messo in moto anche il consigliere regionale Fausto Galanello (Pd) perché la Regione aiuti a fare qualche ulteriore pressione sul Ministero per i Beni e le attività culturali. Il Ministero di Ornaghi quest’anno ha fatto mancare la propria benedizione alla manifestazione e con essa i 35mila euro collegati. “La Commissione ministeriale che ha tagliato il contributo economico statale ad Umbria Jazz Winter – afferma il consigliere regionale Fausto Galanello – ha commesso un grave errore di valutazione. Un appuntamento atteso ogni anno da migliaia di appassionati, e ormai divenuto un classico della proposta invernale dell’Umbria, deve essere pienamente salvaguardato”. Intervenendo sulla questione, Galanello invita la Regione a dialogare con il ministro Ornaghi per “trovare soluzioni adeguate ad un problema grave e stringente che va ben oltre la città di Orvieto”. Alla Regione Umbria, Galanello chiede di “seguire con attenzione gli sviluppi della vicenda, partendo dal presupposto che difficilmente gli sponsor privati saranno in grado di sostituirsi integralmente alle risorse pubbliche non più disponibili”.