ORVIETO – Ieri la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l ‘assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini hanno effettuato l’annunciato sopralluogo nelle zone di Orvieto scalo (località Santa Letizia e Ponte dell’Adunata) particolarmente colpite lunedì mattina dalla esondazione dei fiumi Paglia e Chiani.
Nella tarda mattinata, al termine della visita, si è svolta presso il Comune la riunione indetta dalla governatrice con il presidente della Provincia Feliciano Polli, il sindaco di Orvieto Toni Concina, i sindaci del comprensorio e la Protezione civile umbra e territoriale, i tecnici del Comune. Hanno partecipato al’incontro, inoltre, i componenti della Giunta e il presidente del consiglio comunale, i rappresentanti orvietani in Parlamento e nei consigli regionale e provinciale, i consiglieri comunali e i rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali, degli artigiani ed agricoltori.
Al termine dell’incontro con gli amministratori locali, la Governatrice Catiuscia Marini ha dichiarato: “Abbiamo fatto una riunione congiunta con sindaco di Orvieto, sindaci dell’area e il presidente della Provincia. Sento di ringraziare chi sta lavorando e continua a lavorare, cioè l’nsieme delle strutture istituzionali: Province, Regioni e Comuni e il sistema di Protezione Civile regionale, articolato anche con le presenze della protezione civile sul territorio e intergrato dai gruppi locali; il sistema nazionale con riferimento ai Vigili del Fuoco ha funzionato. Come pure la risposta degli oltre 150 ragazzi delle scuole e di tutti i cittadini che, con il senso della collaborazione, responsabilità ed impegno diretto, che contraddistingue la gente umbra, si sono messi a fare cose concrete”
“La situazione è grave – ha evidenziato – dobbiamo ancora gestire una fase emergenziale. In Umbria ci sono infatti altre zone come il marscianese, dove ci sono situazioni da ripristinare. Degli interventi minimali, ma necessari nella fase emergenziale, vanno fatti proprio nell’Orvietano prima che il Paglia rientri nell’alveo normale. Opere che devono essere realizzate dalla Provincia di Terni e Consorzio di Bonifica con il supporto della Regione per evitare che altre nuove precipitazioni possano trovare ostacoli sul territorio. Oggi i sindaci inviano una primissima nota riassuntiva con una ricognizione dei danni alle infrastrutture civili e pubbliche. Faremo una duplice ricognizione dei danni subiti dalle attività economiche, distinguendo le imprese agricole dalle altre attivià economiche e produttive. Proprio per domani la Regione ha convocato il ‘tavolo verde’ con le associazioni agricole incaricando gli uffici agricoli territoriali di acquisire le segnalazioni delle imprese ed attività agricole presenti sul territorio.
La Regione acquisirà le segnalazioni, ovvero tutto ciò che riguarda sia gli interventi di ripristino delle infrastrutture pubbliche sia i danni subiti dai privati – attività economiche e abitazioni – che potranno essere gestiti anche e solo con la previsione di una norma di legge. Ci accingiamo a chiedere al governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza in quanto abbiamo tutte le condizioni per sottolineare che stiamo in una vera e propria situazione di emergenza. Subito dopo dovrà essere attivato il percorso con il Parlamento per definire la normativa e la programmazione delle risorse necessarie. E’ assente, infatti, una norma nazionale puntuale, quindi è fondamentale l’intervento del Parlamento. Valuteremo anche gli strumenti regionali attivabili. Il 21 novembre prossimo si terrà l’audizione delle Regioni alla commissione Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, quindi lavoreremo d’intesa con i Sindaci e le Province per definire la scheda riepilogativa dei danni subiti da imprese e privati e le relative stime. A quel punto il Governo avrà tutti gli elementi per una legge nazionale relativa ad interventi di ripristino e riqualificazioneâ€.
“Rispetto ad alcuni interventi della stampa – ha proseguito Catiuscia Marini – vorrei anche chiarire che abbiamo gestito il sistema di Protezione Civile nel rispetto del meccanismo di allerta previsto dalla nuova Legge 100. Quella che si è verificata, infatti, è la prima emergenza gestita come prevede la legge: dalla comunicazione del Dipartimento Nazionale al Dipartimento Regionale, quindi ai Comuni. Abbiamo già verificato che tutti gli strumenti delle sale operative sono stati attivati in base agli elementi posseduti. Se non ci sono stati problemi alle persone non è solo frutto della casualità ma proprio dalla struttura del sistema di protezione civile: Stato Regione, e territorio. I dati del fenomeno sono straordinari ed eccezionali: la portata dei torrenti e fiumi è duecentennale. Forse, le osservazioni che il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile aveva fatto alla nuova legge, sono riassunte da questi eventi. Oggi non abbiamo le risorse per intervenire e strumenti concreti per gestire le emergenze. Forse sarebbe stato opportuno ascoltare Sindaci e Presidenti di province e di regioniâ€.
“Rispetto ai territori coinvolti – ha detto ancora la presidente dell’Umbria – preciso anche che in questa regione non abbiamo aree di abusivismo urbanistico che è dello 0,3% su tutto il territorio regionale. Non ci sono cioè, centri abitati, lottizzazioni, edifici rilevanti vicini alle aree colpite, che presentino condizioni di abusivismo. Voglio inoltre chiarire che una parte della normativa urbanistica¨ successiva a determinate pianificazioni del territorio.
Siamo in presenza, quindi, di situazioni regolari ma in zone di esondazione. Il piano di assetto idrogeologico della Regione Umbria ha individuato le zone a rischio di esondazione, e solo negli ultimi 5 anni in quest’area ricadente nel reticolo idraulico che va dall’orvietano fino al territorio del comune di Città della Pieve, sono stati approntati interventi per 13 milioni e mezzo di euro di competenza del Consorzio di Bonifica Val di Chiana e della Provincia di Terni. Da maggio del 2011, l’Umbria ha sottoscritto con il Ministero per l’Ambiente un accordo quadro per interventi pari a 45 milioni di euro: 24 per parte della Regione Umbria e 21 dello Stato. Ad oggi sono stati attivati solo quelli della Regione, perchè non abbiamo avuto i fondi nazionali. Per velocizzare i piani di intervento sarebbe buona cosa chel’insieme degli stessi non fossero caricati nelle misure del patto di stabilità interno”.
“Il rischio idrogeologico dovrebbe essere una delle grandi questioni nazionali. La messa in sicurezza delle aree si fa con la programmazione degli interventi. Noi abbiamo un piano condiviso con il Governo. Quello che è accaduto in questi giorni deve servire per sperare di mettere in campo risorse finanziarie per il ripristino e la sicurezza futura del reticolo idraulico e le opere difensive, che sono nella programmazione delle opere pubbliche, ma che ad oggi non finanziate. In questa zona, vanno accelerate alcune opere difensive. Le cosiddette opere di mitigazione del rischio idraulico sono già conosciute. Quello che si può fare è abbastanza noto e studiato, ma servono le risorse. Occorre una norma nazionale per il ripristino e il relativo capitolo finanziario che solo il Governo e il Parlamento possono attivare. E’ l’obiettivo del lavoro unitario fra le Regioni interessate da questi ultimi eventi alluvionali”.
“In sostanza -ha concluso Marini – ci auguriamo che questa vicenda serva a ripensare anche le norme nazionali. Serve attenzione e rispetto del lavoro che faticosamente fanno le amministrazioni locali. Quando avremo la possibilità di un confronto diretto con il Governo e il Parlamento, da attivare anche insieme con i gruppi parlamentari e i Sindaci, subito dopo potremo fare una riunione con le associazioni di categoria per il percorso sui danni alle attività economiche e imprenditoriali”.
Alla Presidente Marini, il sindaco Toni Concina ha chiesto “la dichiarazione dello stato di calamità . Richiesta supportata da un primo quadro complessivo dei danni provocati dall’alluvione secondo le priorità riguardanti: danni alle attività commerciali, artigianali, ricettive e della ristorazione, alle case private e alla viabilità e infrastrutture”.
Il Presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli ha apprezzato “la concretezza della riunione che, a partire dall’emergenza, avvia rapidamente un percorso di azioni da portare avanti in modo puntuale e condiviso fra le istituzioni locali, sia nella fase dell’emergenza che in quella successiva della messa in sicurezza”.
Nella giornata di oggi, intanto, è giunto ad Orvieto un contingente di 40 Vigili del Fuoco provenienti da varie parti d’Italia, e gruppi di volontari provenienti dall’Umbria. In giornata arriva dall’Emilia Romagna un gruppo della Protezione Civile dotato di attrezzature speciali.