ORVIETO – Il Duomo imbrattato, al via un censimento dei “graffiti”. Sono lì da anni a “macchiare” la bellezza e la sacralità del capolavoro dell’architettura gotica, traccia oltraggiosa di atti vandalici e di inciviltà. Ora però l’Opera del Duomo è decisa a mettere mano ad una mappatura di scritte, graffiti e disegni in vista di una ripulitura, quanto mai auspicata ma a quanto pare ancora non possibile. Il problema è sempre lo stesso, i soldi. E l’intervento non è cosa da poco. Di scritte e graffiti infatti ce ne sono tantissimi. Per la stragrande maggioranza sono nomi, o meglio firme con data, come quelle “Luana”, “Ivan” e “Fabrizio” che imbrattano il fonte battesimale del 1400 collocato all’ingresso della navata di sinistra. Una marea di “firme” che sarebbe impossibile quantificare imbratta le pareti semicircolari delle piccole cappelle che corrono lungo le navate laterali. Sono per lo più firme dei militari che hanno prestato servizio ad Orvieto e hanno voluto lasciare – incivile – traccia di sé nel luogo simbolo della città. Numerosi graffiti – sempre per il principio della “firma” – sono presenti addirittura anche nella cappella del Corporale, nei pressi dell’ingresso della Sagrestie. Questo per quanto riguarda l’interno.
Esternamente, invece, molte sono state già ripulite. Il censimento che nulla ha a che vedere con l’imminente Giubileo eucaristico è finalizzato ad “inventariare” tutti i graffiti in modo da “porre il problema all’attenzione della Soprintendenza perche valuti come e quando intervenire” riferisce il presidente dell’Opera del Duomo, Francesco Venturi, che dal 2005 ha in cura la Cattedrale. Le scritte, come detto, sono piuttosto datate e, fino a questo momento, non sono state ripulite per assenza di fondi. “Da anni lo Stato non concede più finanziamenti. E’ per questo che ci siamo dovuti organizzare con l’ingresso a pagamento, e attualmente abbiamo in cantiere già molti progetti, primo fra tutti la ripulitura esterna dai licheni e il recupero dei sotterranei. Anche questa è una cosa che va fatta ma attualmente non siamo in grado di partecipare ai lavori da un punto di vista strettamente finanziario. Quando ci sarà la possibilità contribuiremo con la Soprintendenza”. Di una cosa Venturi è certo: le scritte fuori e dentro il Duomo sarebbero anteriori al 2005 e nello specifico quelle che imbrattano il fonte battesimale dovrebbero essere successive al restauro dei primi anni ’90. “Dal nostro insediamento – afferma Venturi, presidente dell’Opera al terzo mandato – abbiamo assicurato alla Cattedrale la massima sorveglianza, con un servizio di custodi sempre presenti e con l’installazione di telecamere esterne e interne”.