ORVIETO – Il sindaco trascina in tribunale le dipendenti della Farmacia comunale. Dopo la vittoria al Tar e mentre sono in corso i termini per la presentazione di un possibile, quanto indesiderato, ricorso in appello, si invertono le parti nella vicenda giudiziaria che vede contrapposti Comune e dipendenti della Farmacia. Stavolta è l’amministrazione, alla luce della sentenza favorevole del tribunale amministrativo regionale, a fare causa alle dipendenti citandole per danni. In quanto la causa da loro intentata contro la vendita del bene avrebbe creato danno alle casse comunali. Più nello specifico, si legge nell’atto di giunta che autorizza il sindaco ad agire in giudizio, “l’amministrazione comunale non ha potuto effettuare pagamenti a terzi in quanto condizionati dall’incameramento del prezzo della compravendita esponendosi a rischio di dover pagare ingenti somme a titolo di interessi per ritardato pagamento e di essere destinataria di decreti ingiuntivi”. In pendenza dei termini per l’eventuale impugnazione della sentenza di primo grado dinanzi al Consiglio di Stato, la mossa dell’amministrazione sembra voler avere anche una funzione di deterrente. D’altro canto lo stesso sindaco, presentando il bilancio, aveva auspicato che le dipendenti non andassero avanti nell’azione giudiziaria. “La sentenza del Tar sulla Farmacia comunale è di una positività tale per il Comune che davvero ci si chiede a cosa sia servito tutto questo – ha scandito il sindaco – Una pronuncia cosi favorevole all’amministrazione dovrebbe consigliare di fermare il vortice di soldi buttati al vento per i ricorsi”.
Come noto, l’amministrazione da oltre un anno sta aspettando di poter incassare più di 3 milioni di euro dalla vendita del bene. Ad aggiudicarsi la farmacia comunale alla fine di settembre dello scorso anno era stata infatti la dottoressa Antonella Bianconi di Bolsena che, per l’acquisto, aveva offerto la somma di 3.028.950 con un rialzo di 643.950 sull’importo a base d’asta che era di 2.385.000. Poi il ricorso delle dipendenti ha tenuto bloccata la stipula del contratto e ora dopo il primo grado, potrebbe esserci un secondo capitolo in Appello. Si saprà il 15 novembre quando scadono i termini per presentare ricorso. Sulla bilancia ora le dipendenti dovranno mettere anche la citazione in giudizio da parte del Comune. Nel frattempo “gli assegnatari del bando contattati, hanno confermato di attendere la chiusura della questione per poi procedere”, ha riferito recentemente l’assessore al Bilancio Maurizio Romiti. Insomma, l’offerta è ancora valida. Intanto si avvicina a grandi passi la scadenza del primo bando per la vendita della palazzina comando. La richiesta minima, come da stima dell’Agenzia del Territorio, è di 8.629.000 euro. Le offerte possono essere avanzate fino alle 12 del 15 ottobre. Il giorno dopo, l’apertura delle buste.