ORVIETO – Non si fa avanti nessuno per la palazzina comando. Un responso lungo un’estate e che ieri è arrivato, puntuale, quasi scontato, a mezzogiorno allo scadere del bando di vendita. Per l’immobile di maggior pregio dell’intero complesso della ex caserma Piave, l’amministrazione comunale era in cerca di qualcuno che fosse disposto a spendere almeno 8.629.000 euro, come da stima dell’Agenzia del Territorio. Non c’è stata nessuna offerta e oggi non si riunirà alcuna commissione per espletare la gara. Negli uffici l’esito era relativamente atteso. Anche se il sindaco Toni Concina non commenta il risultato, riservandosi forse un intervento – se non una conferenza stampa – nella giornata odierna. Anche perché, al di la del flop, non è così scontato adesso che venga pubblicato un nuovo bando per la palazzina comando, vista la convenzione con la Fondazione Anci “Patrimonio Comune” per la valorizzazione del patrimonio immobiliare a cui il Comune di Orvieto – per primo in Italia – ha deciso di aderire. Il sindaco si è detto entusiasta del progetto in più di un’occasione. Il protocollo stabilisce un percorso per la valorizzazione dei beni immobili: dal riconoscimento dei beni, alla valutazione delle diverse opportunità di valorizzazione, dall’analisi dell’attuale situazione normativa a quella degli strumenti urbanistici necessari, fino alla definizione del bando di gara e delle modalità di conferimento dei beni agli appositi Fondi o ad altri soggetti, come ad esempio Cassa Depositi e Prestiti.
“Non abbiamo esitato ad avvalerci dell’attività della Fondazione Anci – ha detto il sindaco – per facilitare un percorso, quello della valorizzazione dei nostri beni, che avevamo già immaginato, e che adesso pensiamo potrà essere portato a compimento con maggiore efficacia. L’operazione coinvolgerà innanzitutto la grande caserma Piave, dismessa e abbandonata da quindici anni – ha detto il primo cittadino -. Lavoreremo inoltre su una serie di altri beni di entità minore, ma non per questo da lasciare al proprio destino”. L’operazione ha la benedizione anche dell’assessore al Bilancio Maurizio Romiti che vi intravede non solo una prospettiva di valorizzazione del tessuto urbano, ma anche una soluzione per il risanamento del bilancio, visto che fino a questo momento le vendite non hanno portato grossi risultati. Degli oltre 10 milioni di alienazioni approvate dal consiglio comunale sono entrati nelle casse del Comune appena 2,5 milioni con la vendita del Bar Centrale e quella, sofferta, del mattatoio.