ORVIETO – Viene da Napoli l’ultima grana in bilancio del Comune di Orvieto. Derivano infatti dal credito per i rifiuti campani i circa 600mila euro che mancano in bilancio e che, in mezzo a mille polemiche, si vorrebbero trarre dall’aumento della Tarsu. Come può un credito trasformarsi in un problema in bilancio è presto detto. Il decreto legge sulla spending review (oltre al più noto taglio delle risorse statali) prevede da quest’anno l’obbligo per gli enti locali di iscrivere nel bilancio di previsione un fondo svalutazione crediti del 25% dei residui attivi di oltre 5 anni. E’ il caso del credito di circa 1.900.000 che il Comune di Orvieto vanta nei confronti della Campania per l’emergenza rifiuti. Con la nuova norma, l’amministrazione si ritrova ora a non poter iscrivere in entrata l’intera somma ma a dover “accantonare” circa 600mila euro.
Apriti cielo. La soluzione di un ulteriore aumento della Tarsu, come noto, non piace a diverse componenti della maggioranza e tuttora si stanno cercando soluzioni alternative per far tornare i conti in consiglio comunale. Ecco dunque da dove vengono i soldi che tra agosto e settembre ci si è accorti “improvvisamente” che mancano in bilancio. Grossi passi in avanti non sono stati fatti. Si attende a giorni una convocazione della conferenza dei capigruppo di cui però ancora ieri pomeriggio non c’era notizia. Sarà anche per questo che l’opposizione pare abbia iniziato a lavorare ad un’ipotesi di bilancio di previsione alternativo, nel tentativo di mettere nero bianco non solo i tagli ma anche quelle proposte per nuove entrate chieste da più parti, anche all’interno della maggioranza.
Quanto al credito con la Campania da febbraio di quest’anno sarebbe ripreso il dialogo tra il Comune e la nuova struttura Unità Stralcio dell’Emergenza Rifiuti in vista di un’auspicata soluzione transattiva del contenzioso.