ORVIETO – Via il tribunale, salvo il giudice di pace. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie non ci sono più dubbi. Mentre il tribunale di Orvieto cade irrimediabilmente sotto la mannaia del ministro Paola Severino, gli uffici del giudice di pace sono stati graziati. Quella di Orvieto è l’unica sede che si salva delle tredici sedi umbre date inizialmente per spacciate (Orvieto, Città della Pieve, Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Todi, Montefalco, Norcia, Amelia e Narni).
Il motivo è presto detto. Il principio ispiratore della riforma è che vengono soppressi tutti gli uffici di giudice di pace non circondariali, in parole povere tutti quelli nella cui città non c’è un tribunale. E se è vero che il tribunale di Orvieto è di fatto soppresso, è pur vero che il provvedimento legislativo che individua i criteri di soppressione dei giudici di pace è anteriore alla legge delega del settembre 2011 che include Orvieto tra i tribunali da chiudere. Ed ecco come si è salvato il giudice di pace della Rupe che, non solo non chiuderà ma, sempre in base allo stesso decreto, accorperà gli uffici di Città della Pieve, a loro volta soppressi. E cosa succederà con la chiusura del tribunale, viene da chiedersi? Teoricamente nulla, almeno per il momento. Orvieto, infatti, ricadrà a quel punto nella casistica di sede di giudice di pace in città senza tribunale e dunque in linea di principio da chiudere, ma per farlo ci vorrà un altro provvedime
Intanto l’ordine degli avvocati non molla la battaglia principale. Quella per il tribunale. Per domani è convocata un’assemblea straordinaria dell’ordine forense di Orvieto per decidere eventuali iniziative. Giudiziarie, stavolta.