ORVIETO –Ieri mattina presso la sede comunale e dinanzi a Franco Campion, notaio in Orvieto, tutti i sindaci dell’Orvietano (per il Comune di Orvieto, l’assessore Marco Marino autorizzato con atto di Giunta in sostituzione del sindaco Concina assente per impegni istituzionali), i rappresentanti delle associazioni AFHCO e ORVIET’AMA e delle cooperative sociali “Quadrifoglio” e “Luigi Carli”, hanno sottoscritto l’atto costitutivo della Fondazione di partecipazione per la realizzazione e gestione del servizio denominato “Dopo di noi” destinato a persone disabili gravi, una volta privi del sostegno della propria rete familiare. Contestualmente hanno nominato il primo consiglio di gestione.
“Dopo di noi” è una espressione nata all’interno delle famiglie dei disabili e delle loro associazioni – AFHCO e ORVIET’AMA – ed evidenzia la problematica di come garantire a una persona con disabilità adeguate soluzioni abitative, di cura, si assistenza, di svago, quando la famiglia non sarà più in grado di occuparsene.
Da tempo, anche nel comprensorio orvietano-amerino è iniziato un percorso per affrontare questo problema. Dopo il convegno svolto il 5 febbraio dello scorso anno presso la sede della Fondazione CRO ad Orvieto, si sono svolte altre occasioni di incontro tra le associazioni e i rappresentanti dei comuni, nel corso dei quali è stato approfondito il tema della costituzione di una “Fondazione di partecipazione” alla stregua di numerose analoghe iniziative sviluppatesi in Italia.
Le Fondazioni di partecipazione sono state giudicate particolarmente adatte alla gestione dei progetti “Dopo di noi”, in quanto consentono agli enti pubblici ed ai soggetti privati del territorio (famiglia, istituti di credito, associazioni di volontariato) di unire capacità, esperienze, risorse personali ed economiche per la realizzazione di uno scopo comune e immodificabile: assistere ed accompagnare persone portatrici di handicap fisici e mentali verso la realizzazione di soluzioni residenziali dove la persona possa condurre percorsi graduali di autonomia.
La Fondazione (disciplinata agli articoli 12 e successivi del codice civile e leggi collegate), è uno degli enti senza scopo di lucro maggiormente impiegati ai fini della tutela di persone disabili nel cosiddetto “dopo di noi”. Grazie alla sua struttura che implica che implica un vincolo di scopo sul patrimonio conferito e alla necessità dell’ottenimento della personalità giuridica ai fini della sua operatività, con il conseguente controllo della pubblica autorità, essa offre infatti garanzie di salvaguardia degli interessi delle persone a favore delle quali si propone di operare.
La Fondazione può rappresentare, quindi, il principale punto di raccordo scelto dai familiari per gestire la vita futura del portatore di handicap, attraverso strumenti come il trust, il contratto di mantenimento, conferimento di patrimoni mobiliari ed immobiliari.
Dopo i citati incontri, è stato redatto lo schema di Statuto della Fondazione, sulla base delle linee guida in materia, elaborate per conto della Regione Toscana dalla Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa.
Nei mesi scorsi i comuni di: Amelia, Allerona, Castel Giorgio, Castel Viscardo Fabro, Ficulle, Parrano, Penna in Teverina, Porano ed Orvieto hanno deliberato l’adesione alla Fondazione come “fondatori-promotori”.
Nella stessa veste di “fondatori-promotori” entrano a far parte della fondazione le Associazioni di volontariato riconosciute come Onlus, AFHCO e ORVIET’AMA, entrambe con sede ad Orvieto, nonché le cooperative sociali “Quadrifoglio” e “L. Carli”, gestori dei servizi di assistenza per conto dell’Asl di diversi Comuni del comprensorio.
Dopo le formalità di riconoscimento, l’inizio della operatività della Fondazione di Partecipazione sarà pressoché immediato, essendo già stati individuati i seguenti progetti:
– acquisizione di un immobile per un gruppo-appartamento, messo a disposizione da alcune famiglie nel Comune di Amelia;
– ristrutturazione di una ex scuola ad Allerona scalo, da destinarsi ad un centro diurno/residenziale;
– verifica, con l’Asl di Terni, per il passaggio alla Fondazione del centro disabili di Ficulle (immobile di proprietà del Comune), con la conseguente liberazione di risorse economiche a vantaggio della stessa Asl;
Questi progetti e quelli successivi si inquadrano in un sistema di residenzialità, già pianificato in molte regioni, che comprende una gamma di servizi, tra i quali:
– gruppi appartamento: servizi a bassa soglia assistenziale, dove alcune persone disabili, con ampia autonomia, possono sperimentare il distacco dalla famiglia in un’esperienza comunitaria autonoma;
– case famiglia: piccole comunità supportate da operatori socio-sanitari e/o educatori;
– comunità alloggio: servizio residenziale per persone disabili che hanno bisogno di essere tutelate, assistite nelle 24 ore, e necessitano di attività educative/riabilitative per la realizzazione del loro benessere di vita;
– residenza sanitaria assistita: per persone disabili che hanno necessità di figure sanitarie costantemente presenti.