ORVIETO – La battaglia diventa legale. E non poteva essere diversamente visto che in campo c’è l’ordine degli avvocati. Quello di Orvieto, che dopo lettere e manifestazioni di piazza (sulla Rupe come a Roma) contro il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, ha deciso. Passerà ai ricorsi. La decisione è arrivata venerdì sera in un’animata seduta dell’assemblea dell’ordine forense presieduto dall’avvocato Sergio Finetti. Una seduta straordinaria convocata per fare il punto sulle iniziative da intraprendere per salvare la città dalla “sciagura” della chiusura del tribunale ormai data per certa dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale.
Così mentre l’argomento principe nei corridoi del palazzo di giustizia orvietano è la destinazione da inserire nelle domande di trasferimento, gli avvocati non mollano. E anzi sembrano più agguerriti che mai. A giorni verrà individuato uno studio legale specializzato in diritto amministrativo a cui affidare la causa contro il provvedimento di soppressione del tribunale di Orvieto. Le strade sono due: ricorrere al tribunale amministrativo regionale e-o alla Corte Costituzionale. Il nodo irrisolto è sempre quello: perché Orvieto sì e Spoleto no. Ovvero perché essendosi salvato il tribunale di Spoleto non poteva essere salvato anche Orvieto.
“Visto che la risposta alla domanda che andiamo ponendo da mesi in ogni sede non è arrivata in alcun modo, saranno i giudici a darla” annuncia il presidente dell’ordine forense della Rupe Sergio Finetti. “Intendiamo conoscere la vera risposta – puntualizza l’avvocato – al di la di quello che pubblicamente viene detto. Qualcuno dovrà pur spiegare perché – insiste Finetti – per salvare Spoleto si è attuato un ampliamento della circoscrizione, mentre lo stesso ampliamento, pure richiesto, non è stato fatto per Orvieto?”. All’indomani della riunione e della decisione, Finetti è un fiume in piena. “Andremo avanti ad oltranza – afferma – per evitare questa che è una tragedia non solo e non tanto dell’ordine che rappresento (tutti gli avvocati già esercitano come è normale a Terni e in altri tribunali), ma della città. E soprattutto dei giovani di questa città, perché la scomparsa del tribunale rischia di declassare definitivamente Orvieto a cittadina di serie B”.
Nelle parole del presidente dell’ordine si coglie anche l’amarezza di chi si sente tradito e abbandonato dalle istituzioni e dalla politica, a livello locale e non solo. Ma le elezioni non sono lontane e gli avvocati promettono che allora si faranno i conti. “A tutti i politici – annuncia l’avvocato Finetti – chiederemo un impegno scritto nei rispettivi programmi elettorali che li vincoli ad una battaglia seria per l’abrogazione della norma soppressiva del tribunale di Orvieto. Questa sarà la conditio sine qua non per qualsiasi schieramento politico per guadagnarsi il nostro consenso. Al di là di mille illusioni – conclude Finetti – l’avvocatura è stanca di essere presa in giro. D’ora in avanti assicuro il mio impegno indefesso: sarò il disturbatore costante di quanti nascostamente hanno tramato contro Orvieto”.