ORVIETO – Nel Partito Democratico si fatica a trovare la data del congresso. Il rinnovo dei vertici dei Democratici locali sembra ancora lontano a giudicare dall’animata discussione che si sarebbe consumata sull’argomento, martedì sera, all’incontro del coordinamento comunale, convocato in realtà per discutere del riassetto istituzionale in atto a livello regionale. Approfittando della presenza del segretario provinciale Mario Giovannetti, è tornata in primo piano la fantomatica data del congresso che dovrà consegnare al partito la nuova classe dirigente dopo la segreteria di Leonardo Mariani. La convocazione per la fine di ottobre che pareva quella più probabile, e comunque quella auspicata da quanti hanno promosso la sfiducia all’ex segretario, pare non essere affatto scontata per il tentativo in corso di far slittare il confronto interno addirittura al prossimo anno. Una mossa dettata probabilmente dagli esiti incerti del congresso e dal ragionevole timore di perdere il controllo sulle candidature per le politiche e le amministrative. Il congresso è, infatti, necessariamente una tappa miliare per definire i nuovi assetti del Pd e dunque per districare anche il nodo delle candidature per cui molti nutrono ambizioni, tanto in vista delle politiche quanto in vista delle elezioni amministrative.
La sfiducia a Mariani, nel mese di maggio, ha fatto emergere in maniera conclamata la pressione che c’è all’interno del partito da parte di una nuova classe di giovani che preme per emergere e consegnare alla storia le vecchie nomenclaute. Secondo altri non sarebbe altro che la solita spaccatura all’interno del partito visto che comunque al fianco delle giovani generazioni – Croce, Grasso, Marini, Scopetti, Talanti – ci sono comunque anche nomi di maggiore esperienza come Fausto Galanello e Giuseppe Germani. Mentre sul fronte opposto resiste l’asse Mocio – Capoccia – Trappolino.