PARRANO – La vendita del castello rimette in discussione le previsioni urbanistiche. Il sindaco di Parrano, Vittorio Tarparelli non nasconde il proprio disappunto per non aver ricevuto alcuna comunicazione circa la messa in vendita del “Principato di Parrano” (su eBay Annunci), nonostante il castello faccia parte integrante del progetto pubblico – privato di sviluppo termale della zona.
Di seguito la nota diffusa ieri dal sindaco di Parrano:
Fa notizia la vendita del Castello di Parrano su ebay (eBay Annunci, ndr) per 29 milioni di euro. Davanti a proposte (e somme) del genere siamo indotti ad immaginare trattative speciali, allestite tramite i riservatissimi canali di compassate agenzie dell’intermediazione immobiliare. Questa volta è diverso: il proprietario sceglie di essere “pop” e mette l’affare sulla più nota piattaforma di aste online del mondo.
Come sindaco di Parrano sono però obbligato a considerazioni meno sociologiche. Del tipo: se il Principato di Parrano vende il Castello, cosa vuole dire? Forse che sono cambiati gli obiettivi del progetto di sviluppo dell’Azienda? Ma se si cambiano le carte in tavola, senza avvertire e in corso d’opera, inevitabilmente si invalidano i percorsi sin qui seguiti dall’Amministrazione Comunale. Pertanto, bisogna tornare daccapo e ridiscutere politicamente e amministrativamente i termini della questione. Compresi quelli relativi alle previsioni urbanistiche.
Sono diventato sindaco di Parrano nel maggio 2012 trovando una variante al PRG, adottata nel marzo 2012, assoggettata a VAS.
A luglio 2012 scrivo all’Amministratore del Principato chiedendo di conoscere lo stato di sviluppo di un progetto turistico e termale che, pur essendo stato valutato, per entità degli investimenti e tipologia, uno dei più importanti dell’Umbria sul settore turistico-termale, dal 2011 aveva reagito piuttosto male alla crisi finanziaria, rallentando e smobilitando tutte le iniziative in corso.
La lettera non ha ricevuto alcuna risposta mentre da venerdì mi è nota la volontà di vendere il Castello di Parrano. Non ne conosco i motivi ma ne prendo atto. Tuttavia, questa volontà così manifesta e non smentita ha delle conseguenze rispetto alle quali non ho alcuna intenzione di derogare. Se il castello – che avrebbe dovuto rivestire “un ruolo centrale e privilegiato nel Progetto aziendale, connotandone l’immagine complessiva rispetto al mercato” (così in un documento della proprietà del 2007) – viene venduto e posto fuori da un intervento caratterizzato da una forte integrazione sistemica, è evidente che ci troviamo dinanzi ad una differente ipotesi progettuale, la quale dev’essere nuovamente valutata sulla base di criteri adeguati al diverso contesto.