ORVIETO – Un piano d’ambito difforme dal piano rifiuti regionale e che disattende, nelle procedure, i termini di legge. Sono questi i due principali motivi per cui, secondo l’associazione ambientalista “Amici della Terra”, il piano d’ambito dell’Ati4 sui rifiuti, di recente approvazione e tutt’ora in fase di Vas (valutazione ambientale strategica), va annullato. Tutto da rifare, secondo l’associazione presieduta da Monica Tommasi.
I motivi sono molteplici, ed il primo è che i conti sul fabbisogno di smaltimento in discarica per il periodo 2013 – 2027 non tornano. Con l’ampliamento autorizzato la discarica di Orvieto avrà una capacità di 820mila tonnellate quando le previsioni del fabbisogno sono di 1.183.958. Ma c’è di più, secondo i calcoli degli Amici della Terra, elaborati sulla base del confronto tra i dati del piano regionale e quello d’ambito, il fabbisogno è ampiamente sottostimato e arriverebbe a 2.097.958 tonnellate.
Tradotto: la discarica di Orvieto, anche con l’ampliamento autorizzato, si esaurirebbe ben prima del 2027, in pratica nel 2016. Questo in considerazione della scelta di non utilizzare più l’inceneritore di Terni, della situazione critica in cui versano le altre discariche umbre e dello “scarso realismo”, dicono gli Amici della Terra, delle ipotesi di realizzare l’impianto di trattamento termico nella provincia di Perugia e di escludere il conferimento degli speciali ad Orvieto. “La discarica di Orvieto – denunciano in pratica gli ambientalisti – in questo piano d’ambito ha di fatto ha un ruolo centralissimo”. Troppo, per gli Amici della Terra che chiedono alla Regione Umbria di trovare anche altri siti per evitare di conferire tutto ad Orvieto. In più, il piano andrebbe “rifatto partendo da percentuali di conferimento di rifiuti in discarica non superiori al 10% del totale dei rifiuti prodotti”.
La discarica durerebbe così altri 60 anni. E solo così si metterebbero in atto “tutte le strategie per una gestione veramente efficiente, efficace ed economica” dei rifiuti. Chiesto anche l’annullamento della procedura di Valutazione ambientale strategica in corso “perché – hanno affermato Monica Tommasi, Taira Bocchino e Pierpaolo Mattioni in conferenza stampa – sono stati disattesi i termini di legge” per la mancata pubblicazione sul sito web dell’Ati di tutti documenti allegati al piano. “Quali osservazioni bisognerebbe produrre nei sessanta giorni di tempo a disposizione se il cittadino non può consultare i documenti?” chiedono gli Amici della Terra. Una pecca questa della scarsa trasparenza che, in generale, sarebbe anche della Regione che non pubblicherebbe “i progetti che vanno in Via e Vas, benché previsto dalla normativa vigente”.
Insomma bocciati tutti: Regione, autorità d’ambito e anche il Comune di Orvieto che in definitiva ha approvato un siffatto piano. “Se fossi stato l’assessore mi sarei dimesso” si sono fatti scappare a margine della conferenza gli Amici della Terra che avevano inizialmente riposto molte speranze nell’assessore comunale all’Ambiente, Claudio Margottini. Fine della liaison.