ORVIETO – Scatterà dal primo settembre e sarà dovuta in tutte le strutture ricettive del Comune di Orvieto. Il regolamento per l’applicazione della tassa di soggiorno è stato ufficialmente approvato dalla giunta. Il balzello sul turismo è realtà. Bisogna solo capire, adesso, come verrà modulato nelle diverse strutture ricettive, alberghiere ed extra alberghiere, all’interno del range stabilito dalla Regione da uno a cinque euro. Secondo il regolamento, l’imposta sarà “corrisposta per ogni pernottamento nelle strutture ricettive fino ad un massimo di cinque pernottamenti consecutivi”. Fa capo al regolamento anche il sistema di controllo sull’applicazione dell’imposta, sulla riscossione sul versamento al Comune.
Infine sarà instituito a breve anche un Osservatorio permanente “composto dai rappresentanti dell’amministrazione comunale e dalle associazioni maggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive con il compito di monitorare gli effetti dell’applicazione dell’imposta e di formulare eventuali proposte correttive”. Dall’incontro di domani con le categorie dovrebbe uscire con maggior chiarezza anche il sistema di applicazione della tassa, per B&B, agriturismo e alberghi che sarà definitivamente approvata lunedì sera in consiglio comunale.
Insieme ad una serie di pratiche di grande rilievo, tra cui a quanto pare anche l’Imu. La definizione delle aliquote su cui ancora tutto tace dovrebbe essere inserite come integrazione tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale. La giunta che ne ha discusso martedì non lascia trapelare indirizzi, scaricando al consiglio la responsabilità dell’approvazione. Un chiaro segnale che le scelte saranno dolorose. Le aliquote Imu, come noto, possono essere fissate da ciascun Comune aumentando o diminuendo l’aliquota ordinaria, di due punti percentuali in più o in meno rispetto allo 0,4% per la prima casa e di tre punti percentuali in più o in meno rispetto allo 0,76% per le altre proprietà.