ORVIETO – Mense e trasporti scolastici, Imu, asili nido e imposta di soggiorno. Con gli orvietani in vacanza, l’amministrazione mette a punto in questi giorni le stangate d’autunno. Alcune tariffe sono già note e fanno discutere, altre stanno diventando definitive in queste ore nel massimo riserbo. Vediamole nel dettaglio.
Asili nido: L’amministrazione comunale, a partire dal nuovo educativo 2012 – 2013, ha introdotto il corrispettivo unico, abbattendo le fasce di reddito Isee. Ovvero, i bambini che si avvarranno dell’orario 7,45 – 16 pagheranno 250 euro, chi invece opterà per l’orario 7,45 – 13 (pranzo incluso) il corrispettivo sarà di 180 euro. Fino allo scorso anno, dopo gli incrementi e le rimodulazioni delle fasce di reddito a cui si era già provveduto ai fini di bilancio, le rette mensili andavano da un minimo di 90 euro ad un massimo di 300. Un salasso per le famiglie monoreddito o comunque con scarse disponibilità economiche. Per loro il costo del servizio è quasi triplicato. In compenso sono aumentati i posti disponibili negli asili nido che salgono da 66 a 96.
Mense e trasporti scolastici. Tutto invariato. Come lo scorso anno, quando il rincaro aveva fatto scattare ad ottobre la protesta del “Panino day”. Qui le fasce di reddito restano. E il buono pasto giornaliero costerà da un minimo di 2 euro a 5,50 euro. Confermato l’abbattimento del 30% del costo per i secondi figli iscritti al servizio, agevolazione introdotta a febbraio di quest’anno e che non viene cancellata. Nell’organizzazione del servizio (nel frattempo è scaduta la convenzione con Camst) e nelle pieghe di bilancio non si è, però, trovata la soluzione per tornare alle tariffe precedenti (costo massimo del buono pasto: 4,50 euro). Costi invariati anche per lo scuolabus dove il rincaro del 2011 viene applicato anche al 2012. L’abbonamento costa da un minimo di 9 euro ad un massimo di 33 euro al mese.
Imu. In queste ore la giunta comunale sta licenziando le temute aliquote. Fino a questo momento sono state decine e decine le proiezioni, ma nulla è trapelato circa gli intendimenti dell’amministrazione. Si è vociferato a lungo tuttavia sulla possibile applicazione delle aliquote massime anche in ragione del fatto che dall’imposta municipale unica il Comune di Orvieto vorrebbe trarre un flusso in entrata corrispondente ai tagli operati dal Governo. In pratica dalla nuova imposta devono entrare nelle casse comunali 1,3 – 1,4 milioni. Euro più euro meno.
Imposta soggiorno. C’è infine l’imposta di soggiorno. Quella non la pagheranno gli orvietani bensì i turisti. Sebbene indirettamente saranno gli albergatori – “esattori” a doverci fare i conti. Anche in questo caso, sono ore decisive. L’amministrazione discuterà lunedì prossimo in consiglio il regolamento di applicazione della tassa e tiene aperta la trattativa con gli albergatori sul quantum e sulle modalità. Di certo la pagheranno anche i B&B che dovrebbero essere equiparati agli alberghi tre stelle. Se ne saprà di più comunque dopo venerdì, quando è fissato l’incontro decisivo con i rappresentati di categoria in seno a Confcommercio, Confesercenti e Confindustri