ORVIETO – Imu, ritocco ai valori sulle aree edificabili. Il Comune di Orvieto, dopo la decisione sulle aliquote, in vista dell’applicazione dell’Imu, ha anche aggiornato i valori per le aree edificabili approvati nel 2004. Il valore aggiornato è stato utilizzato anche come riferimento per determinare i valori per le nuove zone urbanistiche che sono state create con le tante varianti al prg intervenute dal 2005 ad oggi. Criteri per le determinazione dei valori e divisione del territorio restano gli stessi. Nel 2004 per la determinazione del valore si era tenuto conto della possibilità di attuazione delle zone, del titolo abilitativo necessario e delle potenzialità edificatorie.
Con il territorio comunale diviso in tre zone. La zona primaria che comprende i quartieri di Ciconia, Orvieto scalo, Sferracavallo, Segheria e le zone produttive di Bardano e Ponte Giulio. Quella secondaria che comprende i quartieri di Canale, Torre San Severo, Sugano, Morrano, Colonnetta di Prodo e Corbara. E una terza zona entro cui è compreso tutto il resto del territorio. Per un dettaglio dei valori, ecco un breve sunto, non esaustivo (ma tutte le cifre sono pubblicate sull’albo pretorio comunale). Per le zone di completamento, in zona principale, i valori oscillano dai 58,60 euro ai 35,16 euro a metro quadro a secondo che si tratti di zone residenziali sature, ad alta o bassa densità, con comparti o con mantenimento del verde. Il valore della stessa tipologia di area edificabile ma in zona secondaria scende e arriva ad oscillare tra i 46,88 e 23,44 euro al metro quadro. Nel resto del territorio alle zone B è attribuito un valore tra i 41,02 e i 17,58 euro al metro quadro.
Quanto alle zone residenziali di espansione (sinteticamente zone C) esse valgono dai 41,02 ai 46,88 euro al metro quadro a secondo che si tratti di zone C1 (edilizia economica e popolare di nuova urbanizzazione), C2 (residenze speciali per anziani di nuova urbanizzazione) o C3 (residenziali di nuova costruzione). Questo in zona primaria. In zona secondaria il valore è in ogni caso di 35,16 euro al metro quadro e nel resto del territorio di 29,30 euro al metro quadro.
Quanto alle zone edificabili a destinazione produttiva il valore oscilla in ragione della classificazione tra insediamenti già esistenti e di nuovo impianto o sanati e in ragione del tipo di attività. Nel caso di insediamenti artigianali e industriali ad esempio se sono già esistenti il valore è di 41,02 euro al metro quadro se di nuovo impianto di 23,44 euro al metro quadro. Per la stessa tipologia il valore in zona secondaria scende rispettivamente a 35,16 e 17,58 euro al metro quadro.
Questi alcuni dei valori sulla base dei quali si può iniziare a fare qualche calcolo in vista dell’Imu. Come noto, la giunta infatti ha anche licenziato la proposta per le aliquote comunali che il consiglio avrebbe dovuto discutere il 6 agosto scorso. Tutto rinviato al 27, invece. Ma, a meno di correttivi in extremis, le aliquote dovrebbero essere dello 0,55% (range possibile 0,2% – 0,6%) per gli immobili adibiti ad abitazione principale e relative pertinenze e dell’ 1,06% (range possibile 0,46% – 1,06%) per gli altri immobili. Con una vera e propria stangata sulla seconda casa dove il Comune di Orvieto ha spinto al massimo l’aumento, con l’aliquota che passa dallo 0,7% all’1,06%.