ORVIETO – Pretendevano di venire ad Orvieto con l’auto di servizio e timbrando il cartellino a Terni, pur svolgendo la libera professione. E’ presto svelato il giallo della commissione patenti che, dal mese di aprile, non si riunisce più con cadenza mensile ad Orvieto, come negli ultimi dieci anni, arrecando disagio a ultraottantenni e disabili che devono recarsi a Terni per i rinnovi. A spiegare le ragioni del disservizio, ieri mattina, il direttore generale della Asl, Vincenzo Panella, alla presenza del direttore sanitario Ermete Gallo e dello stesso presidente della commissione Francesco Bonini.
Ne è uscito fuori, com’era nell’aria, un piccolo scandalo. Per capirlo fino in fondo, è necessario premettere che la commissione medica per le patenti speciali, benché composta anche da dipendenti Asl, non è organismo della Asl bensì del Ministero dei Trasporti che ne nomina anche il presidente. Bene, a dispetto di tutto ciò, i medici che la compongono avevano l’abitudine di venire ad Orvieto timbrando il cartellino a Terni, con o senza auto di servizio, a seconda dei casi. Come se il tragitto Terni – Orvieto e viceversa fosse da considerare orario di lavoro da retribuire. E così è stato, a quanto pare, per anni. Con grande sperpero di denaro pubblico. Per lo stesso principio, ad esempio, un pendolare dovrebbe essere retribuito per le ore trascorse in treno e un dipendente che entra in ufficio alle 8,30 sarebbe autorizzato a partire da casa a quell’ora. La direzione generale della Asl ha dato l’altolà a questo malcostume.
Tanto è bastato ai medici per sospendere di propria iniziativa il servizio. “Una decisione improvvida che era quanto meno necessario comunicare alla direzione” è stato il secco commento del direttore generale, Panella. Ma questo delle commissioni patenti non è l’unico caso in cui i cartellini marcatempo e l’uso delle auto di servizio hanno riservato delle brutte sorprese. La direzione generale ha verificato la presenza di personale, ad Orvieto come a Terni, che aveva l’abitudine di timbrare il cartellino nella sede Asl più vicina a casa per poi recarsi comodamente a lavoro. Un’ora di servizio conteggiato e non prestato oggi, un’ora domani e alla fine del mese la Asl ha liquidato per anni giornate di lavoro mai prestate. Una piaga dai mille risvolti, almeno potenzialmente. Perché se c’è già, per stessa ammissione del direttore generale, chi sta restituendo denaro o ore di servizio, è anche vero che la faccenda rischia di avere conseguenze penali (dalla truffa al peculato) ed erariali. Intanto, la Asl ci ha messo una pezza modificando il software marcatempo e consentendo soltanto alle figure professionali che ne hanno effettivamente bisogno per esigenze di servizio di timbrare in più sedi. Quanto alla commissione patenti, essa dovrebbe tornare ad Orvieto a partire dal 28 settembre.