ORVIETO – Sarà il dottor Mauro Bacci ad eseguire l’autopsia sul corpo di Liridon Seljamani, il 21enne macedone ucciso venerdì sera dal fratello maggiore al termine di una lite per soldi. Nelle prossime ore l’equipe guidata dal medico legale ternano, cui ieri il tribunale di Orvieto ha conferito formalmente l’incarico, effettuerà l’esame per chiarire ulteriormente la dinamica della morte del giovane, il cui corpo, dopo il nulla osta del magistrato, potrà tornare alla famiglia.
Nel quartiere di Ciconia da alcuni giorni è partita una raccolta fondi di solidarietà per pagare i funerali del 21enne che oltre ad essere il più giovane in casa Seljmani (la famiglia è in Italia dal 2008) era anche l’unico a lavorare stabilmente da circa tre anni. Shpend Seljmani, 24 anni, conosciuto con il nome di Mirco, accusato di omicidio volontario aggravato per la coltellata al cuore con cui è morto il fratello resta in carcere. In un profondo stato di prostrazione coe riferisce chi lo ha incontrato in questi giorni. Il legale Renato Ferrara, intanto, sta valutando possibili iniziative sulla base dell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari. Per il momento di fronte al giudice il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere continuando dunque a sostenere la tesi della disgrazia.