ORVIETO – Il piano c’è. Ora basta trovare i soldi. Ci vogliono 1.483.991 per il 2012 e 1.575.639 all’anno a partire dal 2013 per estendere la raccolta differenziata ai quartieri fuori dalla Rupe. Il Comune di Orvieto ha approvato il progetto per l’estensione del servizio, a fine giugno, in tempo per non perdere il finanziamento di 75.463 euro messo a disposizione dalla Regione per la fase di start up (2011-2012-2013). Il resto delle somme vanno individuate nelle pieghe dei bilanci. Per l’anno in corso servono in pratica 1.408.500 euro oltre ai 500mila euro del costo annuale del servizio per il centro storico. A gestirlo in toto sarà Cosp Tecnoservice che il primo di maggio ha formalizzato l’acquisto di ramo d’azienda – il ramo Servizi – con Acea, assicurandosi la gestione della raccolta e dello spazzamento sull’intero territorio comunale.
Il porta a porta, avviato nel 2010 nel centro storico (5500 residenti e 1.076 turisti tra stabili e occasionali), verrà dunque esteso entro la fine dell’anno anche ai quartiere di Sferracavallo, Orvieto scalo e Ciconia (15.498 abitanti). Gli obiettivi che si prefissa l’amministrazione sono di arrivare a portare il servizio al 70% della popolazione residente entro il 31 dicembre 2012 e al 79% della popolazione residente entro il 31 dicembre 2013. Il progetto prevede il sistema domiciliare “porta a porta” nelle aree ad alta densità quali appunto Ciconia, Sferracavallo e Orvieto scalo, e il sistema stradale nel restante territorio comunale a bassa intensità abitativa. Il modello è quello del centro storico: l’organico verrà raccolto tre volte a settimana a giorni alterni. Le altre frazioni saranno ritirate una volta a settimana.
La data ufficiale di avvio, in ogni caso, ancora non c’è. Anche perché l’approvazione del piano al momento sembra più che altro funzionale a non perdere il finanziamento della Regione. “La raccolta differenziata non è un punto di arrivo delle politiche ambientali di questa amministrazione – è il commento dell’assessore all’Ambiente, Claudio Margottini – ma quello di partenza per una valorizzazione economica dei prodotti del servizio, da trasformare in un beneficio economico per i cittadini. Si rammenta che i soli costi di smaltimento in discarica ammontano a 127,56 euro a tonnellata mentre, con la differenziazione dei rifiuti è possibile dare nuova vita ai materiali usati, beneficiando dei contributi dei consorzi di filiera”.
“Al fine di rendere i cittadini parte attiva in questa nuova fase – annuncia l’assessore – sin dalla prossima settimana, partiranno incontri con i consigli di zona, le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, comunità di cittadini, al fine di informare adeguatamente tutta la cittadinanza sulle nuove modalità di smaltimento dei rifiuti. Si precisa che, con tale iniziativa, si intende anche ottimizzare l’attuale servizio nel centro storico, cercando di recepire al meglio le esigenze di tutte le utenze domestiche e commerciali”.