ORVIETO – Finita la “pace armata” andata in scena con la festa democratica che si è conclusa domenica scorsa, si apre ufficialmente la stagione congressuale per il Pd di Orvieto. Il via lo dà un progetto lanciato in questi giorni dalla componente che ha promosso la sfiducia all’ex segretario Leonardo Mariani. Si chiama “Rifare Orvieto” e si ispira ai principi del documento presentato nel coordinamento comunale di maggio che tramite questo percorso sembra destinato a diventare mozione congressuale. In dieci punti si trovano già abbozzate le idee per “Rifare Orvieto” (e il Pd): Economia e sviluppo, Rifiuti (con un secco no al terzo calanco), Istruzione e formazione, Sanità, Patrimonio, Viabilità, Infrastrutture, Unione dei Comuni, Patto per il sociale, Cultura.
“Idee e nuove proposte – affermano i firmatari che fanno capo a Andrea Scopetti, Cristina Croce, Liliana Grasso – stanno prendendo corpo, così come forte e chiara la richiesta di rinnovamento della classe dirigente e di un cambiamento di strategia che ci faccia trovare pronti ai prossimi appuntamenti elettorali con un Pd in grado di rispondere alle problematiche del nostro territorio. Dal documento che ha visto le dimissioni del segretario, si parte per avviare la costituzione di una mozione per il congresso che si terrà in autunno così come stabilito e votato dal coordinamento comunale del Pd di Orvieto”.
In realtà una data per il congresso ancora non c’è. Come ha ben evidenziato il segretario provinciale Mario Giovannetti nel corso della festa democratica di Orvieto che, a domanda diretta su data e regole del congresso, ha preferito glissare. Di certo ci sono le parole ferme dell’onorevole Carlo Emanuele Trappolino: “Il congresso – ha detto – non è lo strumento che ci siamo dati per contarci ma sarà un momento fondamentale di confronto per tracciare la piattaforma programmatica sulla base della quale intendiamo riconquistare la città”. “Nessuno – ha rassicurato la presidente Pirkko Peltonen – frenerà la spinta rinnovatrice che arriva dai giovani”.