ORVIETO – Valorizzazione del patrimonio, si riparte da Rpo. Così ha deliberato il consiglio comunale accogliendo, con qualche ritocco, l’atto d’indirizzo proposto da Evasio Gialletti. L’atto dà formalmente mandato alla Giunta “di presentare e formulare al consiglio comunale un piano strategico di valorizzazione del patrimonio comunale, utilizzando tutti i documenti, gli studi, gli elaborati a disposizione, tra cui gli studi prodotti in seno a Rpo”. Sarà anche istituito un ufficio del patrimonio “con finalità precipue e di supporto e consulenza per le scelte che verranno attivate in questo ambito”.
A margine, il sindaco ha parlato per la prima volta di come sta improntando la questione della valorizzazione del patrimonio. “Dopo molti tentativi – ha esordito Concina – finalmente dall’inizio dell’anno ho dato il via ad una stretta collaborazione fra il nostro Comune e la Cassa Depositi e Prestiti, il Demanio, Sviluppo Italia e Italia Turismo, per sviluppare un progetto che tiene conto di quello che il governo ha deliberato nel luglio 2011 e che recentemente ha deliberato per gli enti locali. Nei giorni scorsi mi ha chiamato l’ex Sindaco di Piacenza, oggi capo della Fondazione dell’Anci per la valorizzazione dei patrimoni, che si è complimentato per la nostra iniziativa perché, per primi, abbiamo messo in moto una cosa della quale lui come fondazione Anci si dovrà occupare insieme agli altri referenti di cui ho già detto” “Tra pochi giorni – ha aggiunto il sindaco – il responsabile del Demanio per questa materia, sarà ad Orvieto per procedere in questa vicenda. Il Ministero delle Finanze ha considerato questa nostra iniziativa come pietra miliare da esportare. La vendita del patrimonio serve un po’ per mettere fondi sulla città, il resto per sviluppare il patrimonio immobiliare. Ci saranno 350 cespiti che verranno prioritariamente messi sotto la lente di ingrandimento per utilizzare queste risorse delle varie leggi che si sono susseguiti nel tempo. Non andiamo a svendere il patrimonio. Se riusciamo in questa operazione che è in progress e nessuno può avere la percezione di cosa possa diventare Orvieto o l’Italia dal punto di vista della valorizzazione dei patrimoni, penso che possiamo dire che noi siamo leggermente avanti”.