ORVIETO – O gli orvietani non salgono più sulla Rupe o il traffico è insostenibile. Delle due una. Per dissolvere ogni dubbio sono in arrivo i misuratori elettronici di intensità della circolazione. L’assessore al Commercio, Turismo e Cultura Marco Marino risponde con una provocazione alla petizione popolare avviata dall’associazione “La Cava e i Cavajoli” (per inciso l’assessore risiede nello stesso quartiere) contro i livelli di traffico raggiunti dalla più scoscesa e pericolosa via di Orvieto dopo la pedonalizzazione di piazza della Repubblica. Per Marino, tanto per cominciare, il danno alla Cava è stato fatto negli Sessanta, quando per consentire l’accesso ai mezzi gommati è stata livellata e pavimentata con blocchetti di porfido. Detto ciò l’assessore passa a sostenere che “con l’eccezione di via Roma, via Postierla e del corso Cavour fino a Sant’Angelo, l’intero centro storico andrebbe pedonalizzato e concesso solo ai residenti dopo una consistente campagna di responsabilizzazione ed a quelli diretti agli alberghi”. Bisogna però – avverte – andare per gradi, soprattutto per non desertificare la città a danno anche dei commercianti. “La scelta di ampliare le zone pedonali – prosegue Marino – deve pertanto proseguire con prudenza, come questa amministrazione sta facendo”.
“La pedonalizzazione di piazza della Repubblica, da me fortemente voluta – continua l’assessore Marino – è solo uno dei primi passi necessari al raggiungimento di un obbiettivo che deve essere da tutti condiviso attraverso la necessaria lenta maturazione. Ringrazio soprattutto l’assessore Brugiotti che è stato in grado di realizzarla malgrado che i soliti mestatori prefigurassero giganteschi ingorghi fra porta Romana e via Loggia dei Mercanti. Non essendosi verificati incidenti di nessun tipo, si è passati a sostenere che la pedonalizzazione di piazza della Repubblica e la conseguente nuova viabilità non era stata traumatica solo perché erano diminuite le macchine che salivano ad Orvieto. Improvvisamente ora mi trovo ad apprendere che le macchine, che non salgono più ad Orvieto, si sono tutte riversate in via della Cava rendendo questa strada invivibile. Che via della Cava sia pericolosa lo sappiamo da tempo, come dimostrato dalla necessità di collocarci numerosi dossi artificiali, ma che il traffico vi sia aumentato è tutto da dimostrare, perché o ci si sbaglia quando si pensa che i veicoli non salgano più ad Orvieto, oppure si percepiscono più veicoli di quanti in realtà passino per la via in questione”.
“Per risolvere le tesi contrapposte a favore dell’una o dell’altra – conclude – chiederò all’assessore Brugiotti di collocare i misuratori elettronici di intensità di traffico nei punti strategici, per consentire l’assunzione di misure di intervento adeguate alle reali necessità senza che nessuno venga né penalizzato né favorito”.