ORVIETO – Senza condivisione, né con i sindacati né con le forze politiche di minoranza, si cancella un principio di giustizia sociale. Il capogruppo comunale di Rifondazione comunista, nonché primo assessore alle Politiche sociali nel corso del mandato di Mocio, critica aspramente la retta unica decisa dalla giunta Concina per gli asili nido. E ricorda che l’Isee, per quanto strumento imperfetto, fu comunque salvaguardato sotto il suo assessorato (quando pure aumentarono le rette) per “assicurare equità e giustizia sociale, secondo il principio che chi più ha più deve contribuire alle spese pubbliche”. Questa per Stopponi è la differenza tra “una impostazione strettamente mercantile (liberista o ragionieristica) della gestione della cosa pubblica, ed una sociale”.
“Oggi – aggiunge il capogruppo del Prc – viene annullato il criterio di gradualità della contribuzione in base alla propria “ricchezza”, fissando la quota ad un livello che farà risparmiare certamente i più abbienti e penalizzerà gli altri, sui quali, viene sostenuto, interverranno i servizi sociali con contributi ad hoc. A prescindere dalla determinazione di reali disponibilità finanziare che verranno messe a disposizione per questo capitolo, su cui qualche perplessità rimane, il punto più grave, per me, è che con questa scelta si cancella il riconoscimento di un diritto e lo si sottopone alla erogazione di una “provvidenza”, peraltro suscettibile delle effettive disponibilità finanziarie dell’Ente”. “A quando la stessa manovra sugli altri servizi a domanda individuale?” si chiede Stopponi. Che conclude: “Questa manovra ci riconferma nella consapevolezza di essere governati alla giornata, correndo ai ripari all’ultimo momento, trovando soluzioni alla “meno peggio”, nella più totale assenza di un progetto globale che, tenendo ovviamente conto del contesto drammatico in cui ci muoviamo, sia in grado di concertare e condividere le strategie per resistere oggi e programmare una crescita nel breve futuro”