ORVIETO – Passino le esternalizzazioni, ma senza perdere il controllo sull’efficacia del servizio. La Funzione pubblica della Cgil interviene sul black out elettrico che si è verificato mercoledì scorso all’ospedale di Orvieto. “Non vogliamo speculare sugli incidenti che pure occorrono nell’organizzazione di una struttura complessa come quella ospedaliera – afferma la segretaria generale Franca Peroni – ma il black out occorso l’altro giorno all’ospedale di Orvieto pone alla ribalta un tema che come sindacato abbiamo più volte posto e cioè il tema della “esternalizzazione” dei servizi. Le amministrazioni, negli ultimi anni, strette fra riduzioni di bilancio ed aumento dei costi, hanno provveduto ad esternalizzare consistenti fette di attività di “supporto” alla loro attività centrale (si pensi a tutto quel complesso di attività che va sotto il nome di “global service”). Tutto questo – osserva la sindacalista della Funzione pubblica – ha generato molto spesso risparmio sulla spesa sostenuta, che però quasi sempre si è scaricato su un contenimento dei costi del lavoro degli operatori coinvolti.
Il nodo che risulta irrisolto – e l’evento di mercoledì scorso lo conferma – è quello dei controlli e delle verifiche: l’appalto – esternalizzazione dei servizi avviene spesso senza che le aziende committenti abbiano poi la possibilità – praticabilità di verificare se il servizio dato in appalto viene svolto regolarmente. E’ quello che è avvenuto, sembra, all’ospedale di Orvieto: una manutenzione che doveva essere svolta e – sembra – non sia stata effettuata, secondo le previsioni di capitolato d’appalto”. Sull’incidente, come noto, sono in corso verifiche interne da parte della direzione generale che ha chiesto l’acquisizione di tutti i verbali di controllo, perché stando a quanto emerso la manutenzione non sarebbe stata effettuata con la cadenza prevista dall’appalto. Questo al di là dell’obsolescenza dell’impianto in sé.