ORVIETO – Concorrenza sleale e abusiva. I ristoratori della Rupe, oltre alla crisi, hanno un nemico in più: i bar in cui vengono serviti piatti scongelati come se fossero espressi, i locali dove si somministrano alimenti in spregio alle autorizzazioni. Una situazione che sulla Rupe sarebbe alquanto diffusa, stando alla rabbia che monta tra i professionisti del settore. “Basta farsi un giretto per il centro – afferma Alfredo Branca, rappresentante dei ristoratori in seno a Confcommercio – non servono sofisticati sistemi di indagine per vedere quello che accade: dovremmo vendere una certa immagine, la qualità, i prodotti tipici, invece siamo pieni di locali senza cucine professionali che servono pasti senza rispettare la normativa vigente che prevede che le pietanze vengano scongelate e servite in piatti di carta senza alcuna manipolazione. Assistiamo ad “apparecchiamenti” di tutto punto – continua Branca – pasti nei quali viene aggiunto in diretta condimento. Anche durante i corsi Haccp che svolgiamo nelle nostre sedi spesso, dai corsisti, l’obiezione nasce spontanea: perché fare tutto in regola quando l’illegalità è sotto gli occhi di tutti?”. Il perché è semplice. Perché le regole ci sono. E andrebbero fatte rispettare. E’ quello che chiedono i ristoratori che rimproverano al Comune un certo immobilismo sull’argomento.
Da un lato c’è l’esigenza di difendere la qualità del prodotto e del servizio, dall’altro la rabbia di professionisti che vogliono veder rispettate le regole. “I bar hanno tutto il diritto di offrire primi o secondi – afferma un altro ristoratore – ma quelli che non hanno cucina al loro interno hanno l’obbligo di informare i clienti che si tratta di prodotti scaldati con un forno a microonde”. C’è poi la concorrenza sleale che si riverbera sul prezzo finale. I ristoratori sostengono le spese legate alle certificazioni igienico-sanitarie necessarie le cucine, spese che ovviamente influiscono sui costi di gestione. I bar che non hanno queste strutture affrontano costi inferiori, e quindi possono permettersi di far pagare meno i pasti. In merito ai controlli ha chiesto lumi il consigliere di maggioranza, Carlo Tonelli. L’assessore Leonardo Brugiotti risponderà in forma scritta.