di Stefano Cimicchi, In movimento per Orvieto
Appena dopo le elezioni regionali del 2005 (quelle della Nakba, appunto) mi sforzai di far capire, a quella parte di classe dirigente del centro sinistra con cui ancora dialogavo, quali fossero i punti critici dell’azione amministrativa che dovevano essere affrontati ecc…ecc…..
Mi resi conto, ben presto, che questi erano sordi e ciechi perché “centrati”sulla loro personale vicenda storica e senz’altro fiduciosi di affrontare “il sol dell’avvenir” senza bisogno di studiare e di ascoltare.
Poco male dissi e siccome mi sentivo anche un po’ patetico mi acconciai a fare l’osservatore silente e ad attendere le successive, inevitabili, nakba.
Ora, dopo aver scritto sul “ciclo breve della vendetta” e dopo aver fatto la cassandra mi trovo costretto a ripetere alcuni concetti base ma…oggi ci sono due novità sostanziali anche se non del tutto clamorose perché tutti sapevano come stavano le cose.
Le novità sono le due sentenze della Corte dei Conti su RPO (la società che doveva promuovere la ex Caserma Piave) e sulla vicenda Swap.
Io ho aspettato la seconda sentenza, quella sui derivati (ricordate la Conferenza che ha tenuto sull’argomento InMPO?), prima di commentare la sentenza su RPO.
La sentenza che riguardava pure l’operato della mia Giunta nel 2001 rimette a posto le cose e rimanda le due giunte municipali, successive alle mie, alla Procura presso la Corte dei Conti.
Questa cosa costituisce una conferma di quello che si sapeva e apre scenari che dovranno essere attentamente valutati dagli addetti ai lavori e dai cittadini.
Noi dicemmo chiaramente a suo tempo di cosa si trattasse. La transazione con RBS era chiaramente un errore per l’attuale maggioranza in nome di non si sa bene cosa! Misteri orvietani e forse non solo.
Ma la cosa più grave è l’assoluta assenza di commenti alla sentenza sull’operato di RPO. Perché tanto silenzio a parte le parole, ampiamente giustificate, dei diretti interessati?
Semplice, basta fare due più due, infatti l’unione politica sancita dalla Corte dei Conti sui derivati, spiega che l’omicidio di RPO è stato perpetrato dalle stesse persone che si trovano a dover rispondere del connubio sull’affare dei derivati scozzesi.
Siccome sono quasi tutti gli stessi che sono stati protagonisti di queste ultime due legislature che interesse avrebbero avuto a commentare una sentenza che, assolvendo gli amministratori di Risorse per Orvieto, condannava implicitamente chi aveva obbligato RPO a pagare l’ICI non dovuta. Chiaro No?
Credetemi, questa premessa era dovuta e non mi rende per niente felice, perché questa situazione del tutto nuova anche se prevedibile toglierà il sonno a diverse persone come l’ha tolto a me e ai miei colleghi di Giunta fino alla sentenza sugli swap.
Io, storicamente, sono stato vittima di attacchi anonimi e palesi di tutti i tipi fino alla calunnia di bassissimo livello.
Generalmente saluto tutti senza rancore, spessissimo anche coloro che so con certezza che hanno “dossierato” contro di me per anni. Perché lo faccio? Non per ipocrisia ma perché io non ho paura di guardare negli occhi queste persone e gli occhi parlano da soli e sono contento quando questi non hanno la forza di tenere fisso lo sguardo e finiscono con abbassare la testa. Non c’è bisogno di aggiungere altro. A buon intenditor poche parole.
Perché faccio questo discorso? Perché adesso riprovo a dire alcune delle cose che dicevo anni fa e poi voglio vedere se c’è ancora qualcuno che può fare finta di nulla.
In primo luogo desidero annotare il fatto che alla nostra proposta di conferire il patrimonio immobiliare in un fondo immobiliare multi comparto denominato Monteluce non ci sono state reazioni (pochissime ma buone per la verità ci sono state!) e qualche tentativo un po’ imbarazzato spiega in che mani siamo messi e come siamo adusi menare il can per l’aia!
In secondo luogo voglio precisare, per titoli, gli errori che hanno portato Orvieto a questa situazione.
- rinuncia a una politica delle entrate. Leggi transazione Comune Sao e cessione della Sao all’Acea rinunciando così ad ogni ruolo nelle politiche ambientali in ambito provinciale e regionale oltre che ha cospicue entrate.
- Ritardo clamoroso nella politica degli investimenti (la complanare forse inizia dopo 8 anni ma senza liquidità per pagare l’avvio lavori?) il disastro del parcheggio di Via Roma e via dicendo. Finito nel dimenticatoio il secondo casello e le curve dei fori di Baschi ancora lì!
- Spietata e insensata lotta contro RPO che ha finito con il distruggere ogni sogno di progettualità a carattere globale per la nostra città, spreco di risorse e erosione della credibilità del Comune di Orvieto nei confronti di qualsiasi investitore esterno.
- Lotta pervicace e suicida nei confronti della economia della conoscenza (CSCO) e della città dei luoghi della cultura (che fine fanno le donazioni ceramiche se il museo non si realizza?). Qui gli organi di controllo sono mancati. Infatti, perché pagare un affitto non dovuto così cospicuo? E perché si incassano soldi per il palazzo della salute e poi questo non si realizza? Si doveva fare una permuta e invece sono stati tappati solamente alcuni buchi di bilancio?
- Gestione finanziaria e svendita degli immobili fatta in modo dilettantesco (SWAP con la Royal Bank OFF Scotland e trattative private varie).
Naturalmente questi sono gli errori che io considero “esiziali”. Basta dire che solo la produzione di energia dalla vecchia discarica e gli affitti e l’ici della caserma Piave avrebbero potuto assicurare la copertura del gap storico del bilancio del Comune di Orvieto che avevamo sempre denunciato esplicitamente.
Si può aspirare a un dibattito civile se non si mettono sul tavolo i veri problemi? L’aver evitato oppure semplicemente rinviato la discussione sui nodi veri ha prodotto una situazione di stallo, dove la maggioranza non governa e l’opposizione non fa l’opposizione.
Ma chi gliela da la forza a qualche “enfant prodige” di rifilare scomuniche a chi solleva dubbi? Apriamo una discussione anche autocritica sul trentennio e non prendiamo scorciatoie (quella degli assessori socialisti è la più esilarante. Ma se dall’80 al 2010 io e F.R.Barbabella siamo stati sindaci per ben 22 anni!) i dati reali sono evidenti a tutti.
Tanto alle prossime elezioni (spero per il bene di Orvieto il prima possibile!) ci si arriverà con un quadro politico ancor più scomposto e le vecchie certezze non ci saranno più per nessuno.
Infine.
Era ora che ci fosse stato un risveglio nella parte più importante del Centro Sinistra ma, per carità, non fondate la vostra nuova casa sulle sabbie mobili della falsità e della bugia. La casa va fondata sulla roccia, altrimenti dura poco.
L’amministrazione Frizza-Concina si appresta a ri-cucinare il bilancio facendo finta di vendere la caserma. Che fanno gli organi di controllo? Chi fa le stime di questi immobili? Perché i componenti della maggioranza invece di imbarazzate difese d’ufficio non dicono la verità e dichiarano chiusa questa esperienza e considerata persa una occasione storica?
La crisi economica e sociale inoltre è fortissima e ha molte cause che vengono da lontano ma ad Orvieto si aggiungono caratteristiche endogene che la vedono sofferente in diversi campi in maniera superiore che altrove.
Coraggio che peggio di così non si può andare, possiamo solo migliorare e una buona e onesta opposizione può costruire le fondamenta per un nuovo governo della città.