ORVIETO – Agitazione del personale al Centro studi. Col trasferimento in atto e il destino tuttora incerto della struttura, i sindacati – Cgil e Cisl – hanno dichiarato lo stato di agitazione dei dipendenti, all’indomani di un incontro con la presidenza e con il Comune di Orvieto, dal quale non è uscito né un progetto chiaro per la scuola di alta formazione né una soluzione per le questioni economiche pendenti. Solo una vaga rassicurazione sulla “volontà condivisa di dare continuità all’esperienza” del Csco, rassicurazione che evidentemente non basta né ai sindacati né ai dipendenti. Le richieste al consiglio di amministrazione della Fondazione per il Centro strudi città di Orvieto e all’amministrazione comunale vertono sinteticamente su tre aspetti: il mantenimento dei livelli occupazionali quale premessa per ogni ipotesi di rilancio, la definizione al più presto di un chiaro orientamento riguardo al destino della scuola e di un accordo transattivo con la cooperativa “Carli” (creditrice di circa 500mila euro per le pulizie).
“In assenza di un progetto chiaro, definito, condiviso e sostenibile – osservano Maria Rita Paggio e Raffaello Trentini, segretari rispettivamente della Cgil e della Cisl Orvieto – i soggetti che attualmente mantengono rapporti di collaborazione consolidatisi negli anni con il Centro studi (università ed istituti culturali e di ricerca nazionali ed internazionali), nel periodo necessario a rendere operativa l’eventuale “nuova struttura”, tenderanno inevitabilmente a rivolgersi altrove, vanificando così il patrimonio di professionalità e di relazioni intessute a livello nazionale ed internazionale nel corso di dodici anni di attività e compromettendo di fatto ogni possibilità concreta di mantenere una prospettiva occupazionale per i lavoratori”. Si completerebbe in questo modo quella “anemizzazione” ai danni del Csco che ha più volte denunciato l’ex sindaco, Stefano Cimicchi.
Intanto, sempre sull’onda dei tagli netti col passato con i quali l’amministrazione comunale è ancora impegnata a distanza ormai di tre anni dalle amministrative, arrivano importanti novità anche su un altro fronte. “Sfrattato” lo scorso anno il Collettivo teatro animazione che da ventisei anni gestiva il laboratorio teatrale comunale, lo spazio della sala del Carmine viene affidato, adesso, senza un bando, all’associazione Te.Ma. Lo ha stabilito la giunta comunale che ha approvato in questi giorni il relativo contratto di comodato gratuito per la durata di un anno (rinnovabile), in risposta ad una richiesta avanzata dal direttore del Mancinelli. La Te.Ma. utilizzerà la struttura destinandola alla parte più innovativa della produzione teatrale accompagnata da attività di laboratorio e formazione. Secondo quanto previsto dal contratto, lo spazio resterà fruibile anche da soggetti terzi (associazioni culturali, scuole, gruppi, teatrali) dietro rimborso all’associazione delle sole spese vive. Mentre le spese per utenze a rete, pulizia e Tarsu saranno a carico dell’associazione stessa. La decisione è destinata senza dubbio a far discutere, dal punto di vista tecnico e non solo.