ORVIETO – Nove milioni di euro nascosti al Fisco a cui si aggiungono 5 milioni di costi deducibili riportati a tassazione. Ma anche chiusure temporanee per negozi che si “dimenticano” lo scontrino, affitti e lavoratori in nero. E’ stata intensa l’attività dei primi cinque mesi del 2012 della Guardia di Finanza di Orvieto, guidata ormai da circa un anno dal tenente Davide Baglioni.
Una stretta è stata data ad un settore d’indagine tutto sommato inedito per Orvieto, quello degli affitti in nero. Confrontando dichiarazioni dei redditi e proprietà immobiliari, le fiamme gialle hanno recuperato circa 32mila euro, tra finti commodati d’uso gratuito e contratti registrarti per somme inferiori a quelle effettivamente versate mensilmente dall’affittuario. Un fenomeno che sin dalle prime indagini si è rivelato interessante e a volte strettamente legato alla vocazione turistica di orvieto e del territorio. Sono 9 milioni complessivamente invece i redditi non dichiarati scoperti dai finanzieri orvietani. In questa cifra sono comprese anche le somme sottratte al Fisco da 12 evasori totali. Un allevatore di suini, un’impresa agricola, un idraulico, un ristorante/pizzeria, una ditta di arredamento, un distributore, un alimentari, uno studio di consulenza amministrativa, un’impresa edile, un ottico, un’impresa di pulizie e una ditta di trasporti stradali. Tanto per avere un’idea della mappa variegata dell’evasione. Ai 9 milioni, si aggiungono poi altri 5 di costi portati indebitamente in deduzione e che quindi sono stati riportati a tassazione. Due richieste di sequestro preventivo inoltre sono al vaglio della procura, sempre per reati tributari.
Anche i controlli sugli scontrini sono stati particolarmente fruttuosi, facendo emergere un dato preccupante. In pratica se si esclude l’ipotesi di controlli mirati, risulta che più di un commerciante su due – il 56% – non rilascia lo scontrino. Positivi infatti 72 controlli su 127, con una decina di attività che hanno chiuso temporaneamente o si sono viste sospendere la licenza (nel caso di ambulanti). Sedici infine i lavoratori in nero, trovati tra agriturismo, aziende agricole e ristorazione.