ORVIETO – A chi sta a cuore il Corteo storico? Dopo l’assemblea pubblica dei figuranti che si è svolta venerdì sera al palazzo del Popolo l’interrogativo è d’obbligo. Su 400 figuranti vi hanno preso parte una quarantina di persone al massimo, compresa qualche dama e qualche curioso. Un flop anche a voler prendere in considerazione i tanti eventi in contemporanea che venerdì sera offriva la città. Tra gli argomenti principali trattati dall’assemblea “come avvicinare gli orvietani al corteo” e l’assenza di una reale e concreta collaborazione da parte del Comune, indipendentemente dai soldi che è in grado o non è in grado di mettere. Di qui la domanda: a chi sta a cuore il corteo? Una domanda inquietante alla vigilia dei due anni di Giubileo straordinario concessi dal Santo Padre che culmineranno nel Corpus Domini del 2014 con la visita – sembra ormai ufficiale – di Benedetto XVI. Molti gli interventi che hanno caratterizzato la serata, a testimonianza che le idee ci sono. Ma il problema resta sempre lo stesso: senza garanzie economiche non si può programmare nulla, tanto meno a lungo termine, in prospettiva, per far crescere un appuntamento che con gli anni ha perso smalto e notorietà.
Eventi collaterali? Quali se solo le sarte costano 9mila euro all’anno e i finanziamenti annuali dell’associazione sono al momento di 12mila e 500 euro, con il Comune di Orvieto che non mette un centesimo dal 2008, la Provincia di Terni che, dietro tante insistenze, stanzia 2500 euro e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto 10mila (metà per il corteo, metà per il concerto)? Non solo ma nei momenti più accesi del dibattito il Comune di Orvieto è stato anche accusato non solo di non contribuire economicamente, ma anche di essere inefficiente nel collaborare all’organizzazione. Basti pensare che l’associazione non è ancora potuta entrare nella chiesa di San Francesco dove dovrebbe tenersi il tradizionale concerto, tanto per riportare l’ultima cosa in ordine di tempo. In ogni caso, per restare sul versante economico, verrà organizzata a giorni una raccolta fondi tramite una convenzione con la Cassa di Risparmio di Orvieto. Su un apposito conto chi vorrà potrà versare quanto crede per aiutare concretamente l’associazione Lea Pacini. Un ulteriore iniziativa di sostegno economico dopo l’album delle figurine in distribuzione in questi giorni.
Quanto al corteo in sé sono due gli aspetti su cui l’assemblea ha più riflettuto. Come trasformare la sfilata di un giorno in una settimana di eventi con un ritorno turistico ed economico, modello Gaite di Bevagna. E come avvicinare i giovani e più in generale gli orvietani al corteo. Sul primo punto si torna all’annosa questione dei soldi. Quanto al coinvolgimento degli orvietani, alcuni hanno segnalato l’opportunità di portare il corteo storico nelle scuole per trasmettere il valore di questo patrimonio cittadino alle nuove generazioni. C’è poi chi ha segnalato la necessità di coinvolgere maggiormente le frazioni orvietane magari assegnando di anno in anno alcuni settori del corteo a figuranti provenienti da determinate frazioni. Obiettivo: non perdere quello spirito di appartenenza all’evento che non deve essere appannaggio del solo centro storico. O ancora a scopo formativo è stato proposto anche di assegnare dei ruoli di responsabilità per ogni settore per una migliore gestione dei figuranti.
La convenzione tra l’associazione “Lea Pacini” e CRO è stat siglata il 31 maggio: tutti possono effettuare versamenti in danaro sul conto corrente dell’Associazione “Lea Pacini” nr. 1138033 acceso presso la Cassa di Risparmio di Orvieto, sede centrale; dagli sportelli delle Agenzie della Cassa di Risparmio di Orvieto usare il codice 434 1138033 a costo zero; da tutte le altre banche il seguente IBAN: IT13 V062 2025 7100 0000 1138 033 secondo i costi applicati da ogni banca.
All’atto della sottoscrizione, la Cassa di Risparmio di Orvieto, oltre a non prendere spese sui versamenti effettuati presso la sede centrale e presso tutte le filiali, si è impegnata anche a versare una somma (di cui si sconosce, ad oggi l’importo) sul conto dell’Associazione stessa.