ORVIETO – Discriminatorio. Il ticket sui bus turistici è finito in un gran pasticcio che sta suscitando le proteste degli operatori – ristoratori e albergatori – di Orvieto scalo. L’ordinanza in merito parla chiaro. I bus che sostano in piazza della Pace ad Orvieto scalo, dal week end di Pasqua, da poco più di un mese ormai, devono pagare un ticket di trenta euro. Il “dazio” non si paga, nel caso la comitiva sia in possesso di un voucher di prenotazione per dormire o mangiare.
Sì, ma per mangiare o dormire nel centro storico. Perché se l’agenzia ha prenotato un albergo o un ristorante di Orvieto scalo, i trenta euro il pullman deve pagarli lo stesso. Insomma, se sceglie Orvieto scalo, il turista paga due volte e gli operatori della zona sono evidentemente penalizzati rispetto a quelli del centro città. Ma non è tutto qui. Pagano il ticket anche quei gruppi che mangiano al ristorante o dormono in un albergo fuori dal centro storico e che in città neanche salgono.
Apriti cielo. La protesta degli operatori discriminati è già partita. Notoriamente, per giunta, quelli di Orvieto scalo, sono anche gli operatori che più di tutti lavorano con le comitive. Che fare, dunque? Ristoratori e albergatori, accortisi dell’inghippo, chiedono una modifica all’ordinanza discriminante. E anche in tempi celeri. Che sia stata una svista?