di Paolo Borrello, candidato a sindaco di Orvieto
Per le prossime elezioni comunali un’alleanza tra Mocio, Capoccia, Frizza e altri?
Io avrei voluto raccontarvi un’altra storia.
Avrei voluto continuare ad esporvi quali sono le mie idee, come candidato a Sindaco di Orvieto, per favorire lo sviluppo economico del nostro territorio, per la politica urbanistica, per la politica ambientale, con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti, per altre problematiche anch’esse molto importanti per il futuro di Orvieto. Ma sono costretto, ripeto costretto, a indirizzarmi, come direbbe Vendola, verso un’altra narrazione, rinviando l’esposizione di quelle mie idee, spero non di molto.
Perché questo?
Perché purtroppo molti considerano la politica esclusivamente come ricerca e gestione del potere e non si può non fare i conti con costoro, per tentare di contrastare quella visione della politica e favorire l’affermarsi di un altro modo, alternativo, di concepire la politica, contraddistinto prevalentemente dalla volontà di ritenere prioritario il perseguimento dell’interesse generale.
E c’è, attualmente, ad Orvieto, un gruppo di politici con la p minuscola, che si stanno attivando per promuovere, in occasione delle prossime elezioni comunali, sia che si svolgano alla loro scadenza naturale, nel 2014, sia che si svolgano, anticipatamente, nel 2013, un “progetto” politico che io ritengo molto pericoloso, per gli effetti fortemente negativi che si determinerebbero per quanto riguarda il futuro della nostra città.
E credo che sia utile riferire di questo “progetto” politico per contribuire a farlo fallire, anche perché, a mio avviso, sono importanti i programmi, i progetti, di cui si fanno portatori coloro che si impegnano in politica, ma sono altrettanto importanti le persone, gli uomini e le donne in carne ed ossa, le cui caratteristiche, il cui modo di concepire la politica, sono determinanti affinchè certi programmi possano essere effettivamente attuati ed, inoltre, affinchè non siano perseguiti obiettivi, non palesi, diversi dagli obiettivi che quelle stesse persone affermano di voler portare avanti.
Veniamo al dunque.
Qual è lo scopo principale di quanti sostengono l’attuale segretario del Pd, Leonardo Mariani, e cioè di Stefano Mocio, di Marino Capoccia, e in subordine di Carlo Emanuele Trappolino? E’ quello di condurre il Pd di Orvieto ad una alleanza con componenti rilevanti del centrodestra che fanno capo a Marco Frizza, Roberto Meffi ed altri, soprattutto i superstiti della lista denominata “Orvieto Libera” e quel gruppo di orvietani che sono stati espulsi dal Rotary, nonché agli esponenti locali dell’Udc.
Il possibile candidato a sindaco sarebbe Giuseppe Della Fina, anche come garante nei confronti di alcuni ambienti cattolici. La candidatura di Peppe Della Fina, in tale contesto, è del resto credibile se si considera che Peppe ha continuato a svolgere l’incarico di assessore alla cultura nella cosiddetta giunta Mocio-Capoccia, dopo che erano stati allontanati alcuni rappresentanti della sinistra dei Ds.
Perché considero dannoso questo “progetto” politico che, tra l’altro, escluderebbe dalla guida della città le altre componenti del centrosinistra orvietano e cioè Sinistra Ecologia e Liberta, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani?
Per un motivo principale, perché unirebbe due debolezze, quella rappresentata dall’amministrazione Mocio e quella rappresentata dall’amministrazione Concina, le quali, entrambe, hanno conseguito e stanno conseguendo risultati fortemente negativi nella gestione politico-amministrativa della città. E, generalmente, mettere insieme due debolezze non dà vita ad una forza, anzi è probabile che le debolezze non sarebbero solamente duplicate, ma molto probabilmente triplicate o quadruplicate, e così via…
E il “progetto” politico preso in considerazione sarebbe sostenuto dai principali esponenti a livello umbro della componente ex Margherita del Pd, in primo luogo da Gianpiero Bocci e Eros Brega.
E prima di avvicinarmi alle conclusioni vorrei fare un appello a Peppe Della Fina, che conosco bene, da molti anni ormai, da quando frequentavamo il Liceo Classico e poi, successivamente, quando frequentavamo l’Università di Siena, lui il corso di laurea in Lettere, indirizzo archeologico, e io quello in Scienze Economiche, e che stimo molto sul piano professionale e sul piano umano, meno come esponente politico, prevalentemente perché ha accettato l’incarico di assessore nella cosiddetta giunta Mocio-Capoccia.
Caro Peppe non farti coinvolgere in questo “progetto” politico che rappresenterebbe una “gabbia” in cui molto difficilmente riusciresti a muoverti in modo autonomo e nell’ambito del quale non saresti in grado di attuare una politica rivolta effettivamente al perseguimento dell’interesse generale della nostra città.
E come si può contrastare questo “progetto” politico?
Una prima possibilità sarebbe quella, in una prossima riunione dell’Unione comunale del Pd di Orvieto, di sfiduciare Leonardo Mariani e di nominare un altro segretario che si faccia portatore di un progetto politico alternativo che punti ad un’alleanza del Pd con tutti gli altri partiti del centrosinistra e soprattutto con le componenti più significative della società orvietana che fanno riferimento a questa area politica.
Se questa prima possibilità non fosse praticabile, la palla dovrebbe passare o agli iscritti al Pd o agli elettori di questo partito, nei modi e nelle forme che si riterranno più opportuni ed efficaci. Sia nel caso in cui si ricorra agli iscritti sia nel caso in cui si ricorra agli elettori, io sono più che disponibile a contribuire attivamente alla “battaglia” che si rivelerebbe necessaria (e la mia affermazione “più che disponibile” è solo un eufemismo…).
Io spero che quanto prima si chiuda questa vicenda, che deve essere necessariamente chiusa facendo fallire il “progetto” politico descritto, e io possa quindi continuare ad occuparmi, esclusivamente, di idee e progetti per il futuro della città di Orvieto. A presto.