ORVIETO – Quest’anno niente sorprese. Il rito della Palombella sulla Rupe si è rinnovato nel segno della tradizione. Se infatti, nel 2011, la colomba era volata via ribellandosi al cerimoniale che la vuole ogni anno esposta alla piazza e poi donata ad una copia di sposi, quest’anno è andato tutto liscio. A mezzogiorno in un punto, al cenno dell’amministratore apostolico, in una piazza gremita e baciata dal sole, la colomba bianca ha compiuto il suo “volo”, simbolo della discesa dello Spirito Santo, sul filo d’acciaio che la guida dalla chiesa di San Francesco lungo via Maitani per arrivare al tabernacolo appositamente montato sul sagrato del Duomo, tra il fumo e le luci dei mortaretti.
Protetta da un tubo in plexiglass nuovo di zecca, dopo l’incidente dello scorso che aveva scatenato cattivi presagi e commenti ironici per la vicinanza, allora, del caso Scanavino, al termine della cerimonia la colomba, come tradizione vuole, è stata portata presso il palazzo dell’Opera del Duomo dove il fiocco rosso che le tiene simbolicamente legata è stato tagliato in piccoli pezzi, dal presidente dell’Opera del Duomo, Francesco Venturi, e donato dai fabbricieri ai presenti come prezioso portafortuna.
Monsignor Marra, per il primo anno, ha potuto affacciarsi dal balcone dell’Opera del Duomo per esporre l’animale e dare la sua benedizione agli orvietani. E sempre nel segno della tradizione, la colomba è stata donata all’ultima coppia di sposi della parrocchia del Duomo che se ne prenderà amorevolmente cura. Quest’anno l’onore è toccatoa Federica Cerocchi e Giancarlo Menichetti.
Una nota di colore a margine: al corteo dei popolani che fa da cornice ormai da diversi anni alle cerimonie si è unito quest’anno, non senza una buona dose di autoironia, anche l’assessore alla Cultura e al Turismo, Marco Marino.