ORVIETO – “Tra Orvieto e Spoleto va mantenuta la sede giudiziaria della Rupe: perché ha costi minori, perché è più efficiente e perché la sua soppressione creerebbe ben maggiori problemi ai cittadini rispetto a quella di Spoleto”. L’ordine degli avvocati di Orvieto nell’estremo tentativo di scongiurare la chiusura del locale tribunale ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Paola Severino in cui argomenta, con dati alla mano, l’efficienza della sede giudiziaria di Orvieto e illustra le ragioni per cui sarebbe del tutto arbitrario mantenete Spoleto e non Orvieto. Questo non per far fuori la sede giudiziaria di Spoleto, peraltro dichiarata “intangibile”, ma perché anche Orvieto diventi tale.
E’ questa la richiesta formulata dall’ordine degli avvocati che illustra in questi termini al ministro la soluzione individuata. Mantenimento sia di Orvieto che di Spoleto con revisione delle rispettive circoscrizioni, “accorpando a Spoleto Foligno e ad Orvieto Todi, nonché alcuni Comuni vicini ad Orvieto e storicamente ad esso legati”. “La soluzione proposta – afferma ancora l’ordine presieduto dall’avvocato Sergio Finetti – oltre a non comportare alcun aggravio di costi per la pubblica amministrazione migliorerebbe decisamente l’efficienza del servizio giustizia in Umbria, alleggerendo notevolmente il carico dei tribunali di Perugia e di Terni, riequilibrando il carico di lavoro fra vario tribunali e risponderebbe in pieno ai criteri della legge delega”. Intanto per i primi di giugno l’ordine ha annunciato cinque giorni – dal 4 all’8 giugno – di astensione delle udienze civili e penali e di ogni altra attività giudiziaria. Un gesto simbolico per richiamare l’attenzione contro una decisione quella della chiusura del tribunale che sembra avanzare ormai in maniera inesorabile.