ORVIETO – Per il presunto pedofilo di Fabro è tutto da rifare. L’ultrasessantenne, arrestato nel 2009 per ripetuti e continuati episodi di pesanti molestie sessuali (equiparate giuridicamente alla violenza sessuale) ai danni di una ragazzina all’epoca 12enne, sarà sottoposto ad un nuovo processo. Dopo la sentenza di primo grado di tre anni fa con la quale il sessantenne venne condannato a sei anni di carcere, la difesa del pensionato – sostenuta dai legali Manlio Morcella e Francesca Rutili – ha fatto ricorso fino alla Cassazione. E proprio la Suprema Corte ha stabilito che fosse tutto da riscrivere a causa di un errore procedurale. Si ricomincia daccapo quindi. E ieri mattina, in aula, accusa e difesa hanno proposto al collegio i propri teste. L’uomo era stato arrestato nel marzo del 2009 per una serie di episodi, una ventina in tutto, che si sarebbero protratti dall’estate del 2006 fino a dicembre 2008, ovvero da quando la bambina aveva 9 anni fino ai 12. Il pensionato, secondo l’accusa, avrebbe approfittato del legame stretto che aveva con la famiglia della piccola, in particolar modo con la madre, per farsela lasciare ogni qual volta i genitori avevano impegni. Avrebbe più volte tentato di avere rapporti sessuali con la minorenne, offrendole ogni volta cento euro. E’ accusato di averla toccata nelle parti intime, di essersi a sua volta fatto toccare e di averla baciata con la forza sulla bocca. Ora la giovane vittima di questa violenza sessuale ha 16 anni e dovrà comparire come parte lesa nella prossima udienza del 14 giugno, dove sono chiamate a testimoniare anche la madre e la nonna.
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E’ in programma martedì 3 dicembre alle 9,30 alla biblioteca comunale di Montecchio, una conferenza per parlare dei...