“Salute, bene comune. Il titolo attribuito alla nostra iniziativa pubblica e al nostro documento presentato dai Comunisti Italiani di Orvieto in data 11 maggio 2012 presso il Chiostro di S. Giovanni riassume in misura completa ed esaustiva, contenuto e soprattutto finalità del documento – spiega il partito in una nota – L’incontro, indispensabile per il nostro partito, è nato con lo scopo di condividere insieme ai cittadini, agli addetti ai lavori ed alle forze politiche locali, delle quali si è rilevata significativa rappresentanza, una proposta di riforma della sanità nella nostra Regione, se non in parallelo, addirittura preventiva a quella che verrà ufficializzata nel prossimi giorni”.
“Gli interventi e le testimonianze acquisite, esenti da qualunque appartenenza o militanza – afferma ncora la nota della segreteria del PdCi – hanno confermato i timori iniziali dei Comunisti Italiani, riguardo una possibile riforma che per l’ennesima volta non risulti fondata sulla centralità del malato, quindi sul diritto di essere curato nel modo migliore a prescindere dal territorio e dalla “Azienda Sanitaria” di riferimento geografico o amministrativo.
La proposta formulata si fonda su una pianificazione del concetto di sanità che tenga conto non solo del “cittadino malato” come situazione temporale, limitandosi alla mera prestazione richiesta o alla sua degenza, bensì parta dal riconsiderare la salute come percorso di vita che non può e non deve prescindere da una pianificazione che attenga alla cultura, alla formazione, all’urbanistica, all’ambiente, per concentrarsi conseguentemente sulla definizione qualitativa e quantitativa delle strutture e delle risorse.
La nuova sanità che i Comunisti Italiani di Orvieto si attendono, deve nascere al servizio del cittadino, prima ancora che “malato”, qualificandosi come servizio e non come azienda, con strutture mirate, capaci di operatività gestionale immediata ed autonoma, sotto un unico coordinamento regionale, tarando e consolidando la sua efficienza attraverso la percezione espressa dagli assistiti e misurando la sua efficacia con monitoraggio costante teso alla ottimizzazione delle risorse, a forme di mobilità nei modi utili e nei limiti corretti; soprattutto evitando sprechi.
In questa nuova sanità, il numero di aziende, sanitarie o ospedaliere che siano e la loro ubicazione, sarà di certo l’ultimo dei problemi.
Una ulteriore rivisitazione del documento, integrata dagli spunti significativi acquisiti in occasione dell’incontro, verrà proposta dai Comunisti Italiani di Orvieto, all’attenzione di quanti si ritengano interessati, nelle prossime settimane dando vita da subito a chiunque voglia aderire ad un Comitato che per motto abbia “LA SANITA’ IN MANO AI CITTADINI”. Ci auguriamo la massima partecipazione e contributo”.