ORVIETO – Cinque giorni di black out della giustizia ad Orvieto, contro il rischio di chiusura del tribunale, oggi concreto più che mai. Dal 4 all’8 giugno l’ordine degli avvocati di Orvieto ha annunciato l’astensione delle udienze civili e penali e di ogni altra attività giudiziaria. E’ la prima di quella che si preannuncia come una serie di iniziative in extremis per scongiurare la soppressione del tribunale di Orvieto, paventata dai risultati cui giunta la commissione ministeriale di studio per la riorganizzazione degli uffici giudiziari.
Un intervento che l’avvocatura orvietana giudica “incostituzionale”, oltre che “illogico, contraddittorio e arbitrario”. “Oltre a ciò – contesta l’ordine forense presieduto dal legale Sergio Finetti – tali criteri risultano applicati in maniera inspiegabilmente disomogenea, tanto che, nel distretto della Corte di Appello di Perugia, sembrerebbe essere mantenuto altro tribunale sub provinciale (Spoleto, ndr), i cui costi di gestione sono di gran lunga superiori, la cui produttività risulta essere inferiore e la cui posizione geografica renderebbe senza dubbio più agevole un accorpamento con latri tribunali”.
“Viceversa – continua l’avvocatura orvietana – le caratteristiche del tribunale di Orvieto, alla luce dei criteri della legge delega, non giustificano in alcun modo la sua soppressione. Difatti la dislocazione dell’ufficio, gli indici di produttività e i costi estremamente contenuti della sua gestione dovrebbero condurre a diversa determinazione ed anzi ad un ampliamento del circondario del tribunale in un’ottica di ridisegnazione della geografia giudiziaria, volta a ridistribuire ed equilibrare i carichi di lavoro”.