ORVIETO – Non solo il pozzo di San Patrizio. L’amministrazione comunale, all’affannosa ricerca di razionalizzazioni e nuove entrate, sta silenziosamente cercando di riorganizzare la gestione di servizi, monumenti ed eventi.
Ed ecco che si sta facendo largo una nuova ipotesi. Ovvero quella dell’affidamento alla Te.Ma., associazione che gestisce il teatro comunale, non solo del pozzo di San Patrizio come si era accennato (la convenzione con Sistema museo non più rinnovabile scade a giugno) ma anche del palazzo dei Congressi, della struttura del Carmine, nonché di vari eventi turistico – culturali e della fortezza dell’Albornoz che da anni, come noto, si vorrebbe valorizzare ed aprire al pubblico per spettacoli all’aperto. Passaggi formali non ci sono stati ancora, tuttavia il progetto sarebbe in fase avanzata. Molteplici gli scopi: innanzitutto si realizzerebbe in questo modo il coordinamento delle varie attività con valenza turistica e culturale, per giunta sotto il controllo diretto del Comune.
L’idea è semplice quanto vantaggiosa, almeno sulla carta. L’amministrazione comunale incasserebbe tutti i proventi e ne destinerebbe una parte al finanziamento della Te.Ma. Pare che l’idea, che circola da tempo, abbia preso piede a seguito dei risultati raggiunti con la gestione diretta dei parcheggi. Risultati più che lusinghieri, stando a quanto ha affermato anche recentemente lo stesso assessore al Bilancio Maurizio Romiti che ha confermato come le previsioni di entrata riferite alla gestione diretta dei parcheggi siano state non solo raggiunte, ma superate. Un’esperienza positiva, tanto sotto il profilo funzionale che finanziario. E che ora, dunque, si vorrebbe replicare in altri ambiti. Parola d’ordine: gestione diretta.
E qui però arrivano i dubbi. L’affidamento alla Te.Ma. corrisponde a tutti gli effetti ad una gestione diretta? Questo sembra sia ancora cosa da stabilire. La Te.Ma. non sarebbe infatti propriamente una partecipata del Comune, a dispetto del fatto che ha da sempre come presidente l’assessore alla Cultura. Si tratta in realtà, da statuto, di un’associazione “senza fini di lucro” che ha come scopo “la promozione, la valorizzazione, la produzione, il coordinamento e la diffusione delle attività di spettacolo e delle attività culturali connesse che si svolgono nel teatro comunale Mancinelli di Orvieto, di cui l’associazione – è detto nello statuto – assume la gestione previa convenzione con l’amministrazione comunale, e in altri teatri e luoghi, anche sulla base di specifici incarichi da parte di enti pubblici e privati”. Sulla legittimità dunque di un affidamento delle attività citate senza un regolare bando, sussiste qualche perplessità tra i tecnici. Al punto che c’è già chi è pronto ad accusare gli uffici di ostracismo. Una delle possibilità che a quanto pare dovranno essere vagliate è che l’associazione Te.Ma. cambi statuto e diventi una società in house, per poter ricevere in affidamento le attività che le si vorrebbero far svolgere. Insomma, la questione dal punto di vista strettamente tecnico sarebbe ancora aperta. E non senza frizioni. Tuttavia, l’idea di una simile riorganizzazione in seno alle attività comunali è già in fase molto avanzata.