ORVIETO – Il Movimento 5 Stelle, presenta i risultati di Lavoro 2025, nel pomeriggio di venerdì 17 novembre a Palazzo dei Sette di Orvieto. Lavoro 2025 è il primo studio previsionale che, a partire dall’inarrestabile rivoluzione tecnologica in corso, cerca di descrivere quali caratteristiche avrà il mondo del lavoro nel prossimo decennio.
Si tratta di un progetto elaborato in seno al M5S e sviluppato da Claudio Cominardi e Tiziana Ciprini, portavoce M5S e membri di Commissione Lavoro, che è confluito in uno studio che è già considerato un importante strumento di programmazione per le future politiche del lavoro, ma anche educative, formative, industriali e di welfare e che è stato elaborato in collaborazione con l’eminente sociologo del Lavoro Domenico De Masi sulla base di un metodo scientifico (Delphi): undici esperti in differenti materie e con approcci differenti hanno fornito il proprio contributo ignorando l’identità del committente, il Movimento 5 Stelle.
Tutte le analisi sono stati ulteriormente incrociate e vagliate sottoponendo così le valutazioni e le conclusioni a un intenso processo critico che intende rispondere a domande come “Quali saranno gli effetti del progresso tecnologico sull’occupazione? Quale sorte attende i Neet, i giovani che non studiano e non sono alla ricerca di un lavoro? Come è possibile conciliare produttività e reddito di cittadinanza?”
Lo studio infatti inquadra tutte le questioni fondamentali che sono al centro di quel delicato meccanismo di equilibrio tra domanda e offerta che è il mondo del lavoro in una società che da industriale diventa postindustriale.
La deputata Tiziana Ciprini condurrà l’incontro di Orvieto assieme alla portavoce M5S in Comune, l’avv. Lucia Vergaglia. “Sono orgogliosa di aver potuto portare ad Orvieto la presentazione di un lavoro così importante e ed approfondito – ha sottolineato Lucia Vergaglia. Conosco i lavori di De Masi da sempre e da giuslavorista, con tesi in diritto nelle nuove forme di lavoro ai tempi delle prime esperienze di telelavoro, ne ho apprezzato la capacità di mettere in relazione elementi appartenenti a discipline distanti come diritto, economia, tecnologia e variabili sociali.
Anche nei centri come Orvieto, che non sono esattamente distretti industriali o città metropolitane, le nuove tecnologie stanno influenzando profondamente il rapporto col lavoro: nelle nostre filiere produttive dal campo alla tavola dove all’esperienza dei produttori si affianca la tecnologia delle macchine e l’internazionalizzazione dei controlli a distanza degli strumenti, così come nelle relazioni tra i cittadini e le istituzioni in cui la presenza degli uffici è sempre più sostituita da applicativi online fino ad arrivare alle scuole sempre più coinvolte in processi innovativi e la recente apertura di un centro dedicato all’intelligenza artificiale sul nostro territorio lo dimostra.
Conoscere l’impatto a medio e lungo termine di questi cambiamenti è, secondo noi, indispensabile ai cittadini per le loro scelte di lungo periodo ed agli amministratori per essere in grado di dare ai propri cittadini le migliori prospettive possibili, al netto della fede politica di appartenenza. Stiamo vivendo tempi difficili in cui le sicurezze vengono messe in discussione e gettare le fondamenta del rilancio dei nostri territori dipende non solo da quanto siamo bravi ad amministrare il lascito del passato ma, soprattutto, se sapremo riconoscere rischi ed opportunità che decliniamo al futuro ma che sono già quasi il presente. Noi questa sfida l’abbiamo già accettata”.