ACQUAPENDENTE – I Pugnaloni di Acquapendente sono “sbarcati a Roma”. Grazie all’invito della Pro Loco capitolina uno stupendo mosaico floreale, sta già facendo stupenda figura sin dalle prime ore di questa mattina in occasione della Festa dei Patroni San Pietro e Paolo nell’ambito della settima Edizione dell’infiorata storica.
La manifestazione ha cui ha stà prendendo parte una delegazione di “pugnalonari” aquesiani riprende i fasti delle antiche feste barocche, riportando a Roma la tradizione delle infiorate con il loro tripudio di colori. Assieme alla delegazione aquesiana, stanno prendendo parte all’appuntamento maestri infioratori giunti da tutta l’Italia. Già nel pomeriggio di mercoledì, i volontari aquesiani hanno allestito notte tempo il mosaico floreale, regalando ai numerosissimi visitatori lo spettacolo del loro coloratissimo mosaico. E l’impareggiabile bellezza di San Pietro e del colonnato del Bernini, stanno facendo da cornice all’opera realizzata dal gruppo aquesiano.
A mezzogiorno, il Pontefice reciterà la Santa Messa in San Pietro e l’intera giornata di festa si svolgerà all’insegna dell’amore per l’arte e per la tradizione, dei valori della condivisione e del piacere di stare assieme. Il Pugnalone e le altre infiorate presenti, con i suoi colori rappresentano una straordinaria espressione di arte effimera: limpida quanto fugace.
E la loro bellezza dei quadri che sfiorisce dopo un giorno, lascerà negli occhi dei numerosissimi visitatori che hanno avuto la fortuna di coglierla un ricordo indelebile ed irripetibile. La tradizione narra, che la prima infiorata storica, venne realizzata in occasione della Festa patronale nel lontano 1625, per opera del responsabile della Floreria Vaticana Benedetto Drei e di suo figlio Pietro. Era il pontificato di Papa Urbano VII° e Piazza San Pietro venne ammantata di “fiori fondati e minuzzati ad emulazione delle opere del mosaico” dedicati ai Santi Pietro e Paolo. Morto Drei, a succedergli fù il grande Gian Lorenzo Bernini, principale artefice delle feste barocche ed è proprio in questo periodo che “quest’arte floreale da Roma si divulgò” ai Castelli Romani, poi a Genzano ed a Gennazzano. La tradizione delle infiorate iniziò così a propagarsi a partire da Roma ed andò a scomparire già alla fine del XVII° secolo. Grazie anche al Pugnalone, la tradizione rivive nel luogo in cui è nata, restituendo alla città la maternità di un patrimonio culturale da preservare ed un’espressione artistica da tramandare.
La straordinaria storia de “Le Fonti di Tiberio”, rinasce con una mostra fotografica
Dal 26 dicembre 2024 al 19 gennaio 2025, il suggestivo cellaio del Castello di Monterubiaglio (Centro Studi Jader...