ORVIETO – Bufera sull’Urbanistica, l’assessore Leonardo Brugiotti rischia il posto in giunta. E’ una storia articolata, fatta di ruoli, competenze, gaffe (vere o presunte) e veleni quella che, in questi ultimi giorni, ha portato sulla graticola l’assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici, entrato nell’esecutivo di Concina col rimpasto del giugno 2011. La miccia che avrebbe fatto da innesco sarebbe stata la richiesta avanzata dal responsabile dell’Ufficio programmazione urbanistica (al segretario generale e al dirigente) di spiegazioni formali in merito a riunioni che il consigliere Piergiorgio Pizzo avrebbe tenuto con alcuni residenti di Orvieto scalo insieme al responsabile dell’ufficio Casa (a sua volta dipendente dal’Ufficio programmazione urbanistica). Circostanza che viene contestata, sia perché ritenuta illegittima, sia perché le riunioni sarebbero avvenute all’insaputa del responsabile dell’ufficio comunale interessato. Ecco il casus belli. Che ha scoperchiato un autentico vaso di Pandora. Sì, perché a seguito della richiesta di tali chiarimenti, il consigliere Pizzo ha rilanciato. Scrivendo – per via privata -all’assessore Brugiotti, al sindaco e alla maggioranza, per lamentarsi che da due anni, senza alcun successo, chiede di vedere una bozza di variante al piano urbanistico. Alla protesta segue un vero e proprio ultimatum rivolto a Brugiotti: tempo ancora una settimana e, se ancora non vedrà nulla, presenterà una mozione di sfiducia alla giunta.
La crepa è aperta. E Pizzo che nega fermamente di aver incontrato cittadini in rappresentanza dell’amministrazione, a meno di non aver ricevuto espressi incarichi da parte del sindaco, ammette invece la sua posizione critica verso le politiche urbanistiche del Comune e verso l’azione dell’assessore. “In tre anni di amministrazione non abbiamo visto un atto di indirizzo urbanistico. Casello nord, aree boscate, terzo calanco, Santa Letizia: che vogliamo fare? Non siamo stati eletti per non decidere. Anzi, occorre rilanciare”. La posizione di Pizzo sulla presunta inerzia in materia di urbanistica è dunque netta.
Ma la vicenda non è finita qui, anzi deve ancora iniziare. Perché alla paventata mozione di sfiducia, annunciata come detto per via privata, come reagisce l’assessore Brugiotti? Manda tutto al protocollo, chiedendo spiegazioni al responsabile della programmazione urbanistica, il quale, a sua volta torna, sulla “vicenda Pizzo” per rispondere poi che, non solo l’ufficio avrebbe già raggiunto tutti gli obiettivi fissati ai tempi in cui il sindaco ha conferito l’incarico a Brugiotti, ma che tra le altre cose non ci sono in corso procedure semplificate né studi preparatori per l’avvio della variante. La risposta è inviata non solo all’assessore, ma all’intera giunta, al sindaco e ai capigruppo. Tutto protocollato. Con uno scambio di mail che da private diventano pubbliche e che lasciano ben pochi dubbi sul clima di tensione che regna tra uffici, assessorato e politica. Ma anche attorno al delicato compito degli uffici al quarto piano del palazzo comunale. Il risultato è che su questa intricata questione, zeppa di tensioni, presunte ingerenze e ruoli confusi si è tenuta questa settimana una seduta della V commissione consiliare permanente di “Controllo e garanzia” sulla quale vige il più stretto riserbo.
Il primo effetto è che potrebbe cadere la testa dell’assessore Brugiotti. La voce circola in maniera insistente, così come circola, in maniera più o meno confusa, l’intera vicenda passata di bocca in bocca dopo che col passare dei giorni i documenti, da riservati, sono finiti nelle mani di un numero sempre più crescente di persone. E’ ragionevole pensare in ogni caso che la questione si dipanerà durante la prossima settimana.