ORVIETO – Al terzo giorno di protesta non violenta messa in atto dal sindaco Concina per modifica del decreto legislativo sulla riforma delle circoscrizioni giudiziarie, in difesa del tribunale di Orvieto scende in campo anche la Consap. La Confederazione sindacale autonoma di polizia tramite il segretario nazionale, Stefano Spagnoli, parla del decreto come di un “provvedimento ragionieristico destinato a creare un grosso danno di carattere operativo sul territorio per tutte le forze dell’ordine”. Un danno di carattere irreversibile. Per le professionalità che il territorio perderà, per il depotenziamento a cui andranno incontro i presidi della sicurezza sul territorio e per le difficoltà logistiche (che si traducono in aggravio di spese per lo Stato) che si dovranno affrontare anche semplicemente per mandare i teste in udienza o per avere i colloqui di ruotine con i magistrati. Qualche cauta speranza che si torni indietro sul provvedimento è alimentata in queste ore dalle dichiarazioni del ministro che si è detto disponibile a valutare proposte di modifica purchè concrete e non campaniliste.
Solidarietà all’iniziativa del sindaco che da martedì ha trasferito il suo ufficio all’aperto, sotto il tribunale, è stata espressa anche dal consigliere regionale Pdl Alfredo De Sio.
Chi invece usa toni sarcastici rispetto all’iniziativa è Alleanza per Orvieto (Socialisti e Api) che accusa il primo cittadino di chiudere “la stalla mettendoci davanti un chiosco quando i buoi sono già scappati”. “Ma non aveva lavorato ventre a terra per il dossier tribunale? – è il commento di Barbabella, Calcagni, Gialletti e Gnagnarini – Dopo due anni in cui si poteva fare molto, producendo documentazione, proposte, ed idee, ci si riduce, a decisione presa, a gesti estremi solo per fare propaganda politica, per apparire ad un pubblico sparuto ed indifferente, nel disprezzo delle regole comprese quelle dell’allerta meteo di questi giorni. Mediocre sceneggiatura come mediocri sono i coreografi”. E qui è duro l’attacco al consigliere Angelo Ranchino e ad Orvieto libera, associazione senza più iscritti – afferma Allenza per Orvieto – senza più direttivo, con un assessore “ritenuto imbarazzante” e un consigliere “giustiziere delle partecipate”, “dimentico della lunga serie di ultimatum, tra cui l’ultimo risalente a ben più di sei mesi fa, tutti puntualmente disattesi”.
Segue la nota diffusa da Alleanza per Orvieto, durissima con la Giunta.
Sceneggiate Orvietane
La scorsa settimana il nostro Governo ha predisposto le misure, ampiamente annunciate ed anticipate, relative alla spending review, termine questo che si è aggiunto al nuovo dizionario italiano preceduto dallo spread. Il comparto Giustizia è stato esaminato a lungo seguendo i criteri per cui la task force nominata dal Ministro ha prodotto la lista di quelli “accorpabili e/o eliminabili”. Da un primo esame l’elenco constava di 49 sedi che, successivamente, è stato ridotto a 37. Compreso quello di Orvieto; compreso quello di Castrovillari che conteneva un’aula bunker!
Parte delle misure adottate dall’attuale Governo erano già state predisposte nell’agosto dello scorso anno dal Governo Berlusconi, solo che dopo non ha avuto il coraggio di attuarle: è facile togliere l’ICI in chiusura di un dibattito elettorale per le politiche e poi doverla rimettere, insieme a tante altre, per non rischiare il default.
Un anno, quest’ultimo, durissimo per tutti noi, soprattutto per alcune fasce socialmente svantaggiate, ma il debito pubblico è enorme ed il lasso temporale in cui è stato prodotto lo è altrettanto.
Un conto è utilizzare gli strumenti, democraticamente consentiti, per manifestare il dissenso verso scelte che riteniamo ingiuste, ma quando si trascende nella sceneggiata si sfiora il ridicolo. Il bicchiere è colmo e il nostro sindaco pensa di aggiungere altra acqua: chiude la stalla mettendoci davanti un chiosco quando i buoi sono già scappati. Ma non aveva lavorato ventre a terra per il dossier Tribunale? Non abbiamo dubbi che la sua protesta si esaurirà con lo show in Via Corsica, rammentiamo che il blocco del binario alla nostra stazione, per impedire il declassamento della stessa, registrava la presenza di tanti cittadini, di pendolari, di autorità religiose e civili, tranne quella del sindaco, ovvio era ventre a terra ad occuparsi del casello Nord, della Caserma Piave, dei rifiuti Campania e loro contenzioso, e del Tribunale. Dopo due anni in cui si poteva fare molto, producendo documentazione, proposte, ed idee, ci si riduce, a decisione PRESA, a gesti estremi solo per fare propaganda politica, per apparire ad un pubblico sparuto ed indifferente, nel disprezzo delle regole comprese quelle dell’allerta meteo di questi giorni. Mediocre sceneggiatura come mediocri sono i coreografi.
Quanti appelli abbiamo fatto al Sindaco per non distruggere pezzi importanti del tessuto sociale di Orvieto, tutti inascoltati ed accompagnati da puntuale presa in giro, la mattina in un modo e la sera in un altro, paradossalmente ora lui si appella per scongiurare la chiusura di un altro pezzo importante della città. Ma come mai ora la frase…. non ci sono soldi.. non la dice più? E il bilancio di previsione di quest’anno, chi se ne sta occupando? Tutti i partiti insieme per gridare no, perché Orvieto Libera è un partito? E chi sono i componenti di questo partito? Tutti gli iscritti alla Associazione non ci sono più, gli assessori che componevano il Direttivo se ne sono andati, l’unico che è rimasto è stato ritenuto “imbarazzante” dalla stampa locale, tranne che dall’attuale Giunta che glissa su quanto abbondantemente i giornali hanno riportato nell’ultimo mese; l’unico consigliere/capogruppo, perchéla Leggelo consente, proferisce discorsi in Consiglio Comunale in giurisprudenza, incomprensibile ai cittadini, per non parlare del suo ruolo di Giustiziere delle Partecipate, dimentico della lunga serie di ultimatum, tra cui l’ultimo risalente a ben più di sei mesi fa, tutti puntualmente disattesi. Nell’assenza totale di opposizione in questa città, riteniamo di dover intervenire con forza e con progettualità per impedire che i cittadini orvietani vengano catalogati “con l’anello al naso” da parte del circondario umbro e non solo.
Alleanza per Orvieto (Barbabella, Calcagni, Gialletti, Gnagnarini)