“Nel Consiglio Comunale di Porano di giovedì 12 novembre, all’unanimità abbiamo respinto le proposte di modifica dello statuto del SII. Abbiamo votato contro una mera operazione finanziaria che riteniamo creerà nuovo indebitamento per la società e di conseguenza per i cittadini attraverso gli aumenti previsti in tariffa.
Con le linee aggiuntive di finanziamento erogate da istituti bancari, il SII pagherà tra l’altro anche i mutui ed i canoni di cui da tempo sono creditori i Comuni della Provincia.
Peccato che i 10,5 M ai Comuni non rappresentano un improvviso regalo di qualche benefattore perchè sono soldi che, oltre ad essere dovuti da tempo alle municipalità, rientreranno ad Acea grazie agli introiti tariffari. Una società, il SII, che si consegnerà definitivamente nelle mani di Acea che ne avrà il pieno controllo.
Abbiamo votato contro un sistema che consegna definitivamente la gestione dell’acqua al socio privato, introducendo un maggiore potere decisionale dell’AD, già espressione dei soci privati, che gestirà il regolamento di consorzio nominando un Direttore Tecnico direttamente alle sue dipendenze su proposta del socio Asm e definirà la struttura operativa ed organizzativa della società.
L’AD potrà inoltre definire il budget ed il piano strategico e licenziare , oltre che assumere, promuovere e trasferire (già in capo nella vecchia versione ) dirigenti, impiegati ed operai. In sostanza, abbiamo votato contro la totale assenza di un piano di risanamento di una società già fortemente indebitata, di un piano industriale che individui e definisca le intenzioni del management in merito alle azioni per il raggiungimento degli obiettivi strategici.
Una assenza che rischia fortemente di riflettersi in modo negativo sulla società a breve-medio termine quando i problemi finanziari potrebbero di nuovo ripresentarsi in tutta la loro complessità in mancanza di una seria verifica dei costi di gestione che risultano fuori scala rispetto ai criteri introdotti dal Metodo Arera relativamente ai “costi efficienti”.
L’eliminazione del famoso articolo 8 dello statuto, per il quale il SII obbligava i Comuni, con la scellerata delibera del CdA del 7 aprile scorso, a rifondere le perdite societarie, e che aveva causato l’avvio di un contenzioso da parte di molti Comuni del Sub-Ambito 4, non giunge a caso.
Era infatti una azione dovuta già da tempo, da quando queste richieste ai soci erano sostanzialmente vietate dall’entrata in vigore del Testo Unico sulle Partecipate, già da allora lo Statuto societario richiedeva un intervento correttivo. Il ricorso avviato dai Comuni, pertanto, ha comportato soltanto ulteriori spese affrontate con soldi pubblici che avrebbero potuto essere evitate.
Apprezziamo il lavoro svolto in questi mesi da AURI nel ruolo di collante dei Comuni sui temi dei rifiuti e sull’idrico anche rispetto alle azioni previste dal nuovo Metodo Arera, così come apprezziamo la volontà da parte del nuovo CdA del SII di trovare soluzioni rispetto alle annose problematiche che pervadono la società fin quasi dalla sua nascita, che hanno portato la società ad avere i maggiori costi efficienti rispetto agli altri due gestori idrici umbri, con una tariffa maggiore di circa il 25% e tra le più alte d’Italia, ma non crediamo assolutamente che la soluzione passi attraverso azioni probabilmente utili per l’immediato ma senza prospettiva futura.
Riteniamo che sia fondamentale aprire una nuova fase in cui si inizi a ragionare su nuove forme di gestione dell’idrico dove i Comuni abbiano un potere decisionale primario rispetto ad un bene pubblico. Un ragionamento che non può prescindere dallo studio di una unica gestione regionale dell’idrico, favorito da un territorio di limitate dimensioni, dove i costi gestionali, di efficienza e le tariffe siano le medesime”.
Marco Conticelli,
sindaco di Porano