ORVIETO – A due giorni dal ballottaggio elettorale di domenica 9 giugno, Lucia Vergaglia del M5S lancia un’ultima comunicazione, sottolineando l’inspiegabile motivazione dell’esclusione del Movimento dalle elezioni amministrative.
“Resterà probabilmente senza spiegazioni – si legge nella nota – la vicenda che ha portato alla mancata partecipazione di una lista Movimento alle elezioni amministrative, nonostante fosse stata proposta e perfezionata nel rispetto delle regole di Rousseau quella del candidato naturale, cioè della portavoce uscente Lucia Vergaglia. Ma intanto gli orvietani hanno dato un ampio credito elettorale al M5S alle elezioni europee e rappresentano un potenziale di quasi duemila votanti che potrebbero fare la differenza al ballottaggio di domenica. Per questo motivo la capogruppo ha posto una serie di domande ai candidati in modo che i cittadini sensibili alle istanze pentastellate potessero scegliere quello più affine ai principi e ai programmi che avrebbero voluto vedere realizzati. Questo e la pubblicazione di un corposo report sul sito www.orvieto5stelle.com delle attività svolte dentro e fuori al Comune di Orvieto sono state le ultime azioni pubbliche prima dello scioglimento che avrà luogo con la proclamazione dei nuovi eletti”.
“Con il ballottaggio di domenica – sostiene Vergaglia – si chiude il ciclo che ha visto il M5S tra i protagonisti delle iniziative ambientaliste e civiche del nostro Comune. Un peccato lasciare non presidiate quelle aree specifiche dei progetti avviati ma non ancora realizzati che dovranno essere presi in carico da chi ci seguirà”.
“Questi anni non sono affatto volati – prosegue Vergaglia – sono stati lunghi ed impegnativi per chi come me ha voluto approfondire e valutare nel merito ogni singolo atto, ogni singola proposta di qualità da mettere in realizzazione in attesa dello sblocco delle risorse. Nella relazione di fine mandato che è pubblicata sulle pagine del sito www.orvieto5stelle.com (link) ho provato a dare una chiave di lettura di queste attività portate avanti pur senza farne l’elenco completo; si tratta di oltre cento iniziative di proposta ed almeno altri cento atti ispettivi e di verifica ed un elenco non spiega nulla dei perché e degli obbiettivi di lungo periodo. Invece il quadro è lampante in virtù del quale si guardano e si valutano le scelte fatte e raggruppate secondo precisi canoni. Faccio due esempi con il civismo e l’ambientalismo. Non appartiene ad alcuna estrazione politica l’iniziativa per portare ad Orvieto il Tribunale europeo unificato dei Brevetti, oppure fare di Orvieto una “città per la Costituzione” od anche sostenere la necessità di dare nuova linfa vitale al Centro Studi città di Orvieto attraverso la formazione obbligatoria dei professionisti. Eppure sono state scelte approvate sia dal centro destra che dal centro sinistra, perché nella visione amministrativa ognuno ci ha saputo vedere la soddisfazione di un interesse “civico” per Orvieto, una opportunità da cogliere, un obbiettivo da raggiungere.
Civico perché utile, sensato e non di parte dunque. E poi la questione ambientale per la quale mi sono spesa tantissimo: Orvieto plastic free, protocolli anti spreco, vuoto a rendere, Valutazioni di impatto ambientale obbligatorie per impianti a biogas e biomasse anche inferiori al mega watt, un albero ogni neonato, il recupero del titolo minerario dell’acqua Tione, l’attenzione ad inquinamento acustico ed elettrosmog, la questione mercurio ed il fermo no agli inceneritori sono stati un insieme connesso strategicamente ad una programmazione dell’attività da opposizione costruttiva e propositiva per un territorio che punti al valore ed alla qualità, in un ambiente sano e sostenibile. In questi giorni critici in cui il capo politico della Lega parla esplicitamente di inceneritori proprio dalla piazza di Orvieto senza essere fermato o smentito dalla politica locale devo stringere i pugni in tasca pensando che una candidatura puramente ambientalista non sia presente ad Orvieto e che si deve sperare nella continuità di quegli atti a mia prima firma”.
“Una continuità – ha concluso Vergaglia – che invece per altre iniziative, come quelle sulle politiche per il lavoro ho fatto inserire addirittura nello Statuto cittadino oltre ad attivare i percorsi per intercettare i fondi ministeriali ed avviare uno sportello comunale per l’occupazione operando assieme al giovane presidente della Commissione regolamenti, Paolo Maurizio Talanti, col quale mi piace pensare che vi possa essere una sorta di staffetta tra chi ha proposto e chi ha ascoltato recependone la sostanza. Poco importa di forza politica di appartenenza: nei fatti le diffidenze sui temi concreti in questi anni non state superate e le differenze invece divenute valore aggiunto.
E questo a vantaggio dei nostri concittadini e, mi preme sottolinearlo, quando si tratta di temi importanti come quello del lavoro un modo franco ed intellettualmente onesto di rispettare le differenze dovrebbe essere il minimo sindacale ed in altre città sento dire dai miei colleghi che non accade, ad Orvieto invece almeno alla sottoscritta è successo e siamo potuti crescere e fare cose su cui non si sarebbe scommesso.
Ora il ciclo si chiude, il gruppo M5S si scioglie con la proclamazione dei nuovi eletti anche se i cittadini del Movimento restano e faranno sentire la propria voce a partire dalle elezioni ed a seguire presso le istituzioni anche se non ci sarà nessun loro portavoce in Consiglio per i prossimi 5 anni, ed è senza dubbio un peccato e qualcuno ne dovrà rispendere, non a me, ma a tutti loro”.