di Cavaliere Pietro Casasole
ACQUAPENDENTE – Il sottoscritto in qualità di Responsabile provinciale dell’Associazione Caccia Sviluppo e Territorio, esprime il proprio dissenso e di tutti gli iscritti che rappresento, per il comportamento discriminatorio nei riguardi di tutti i cacciatori laziali. In quanto ancora penalizzati, nei confronti di coloro che operano nelle altre Regioni italiane. Perchè questi ultimi possono godere di un calendario che consente la pratica molto ampia dell’attività venatoria con diverse specie cacciabili (esempi Regioni Toscana, Umbria e Marche).
La nostra Regione sotto questo punto di vista non sembra far parte dell’Italia. Mi domando cosa pensano di tutto questo le altre Associazioni Venatorie Federali, che fino ad oggi non si sono fatte mai vive. Anche se all’interno del Comitato faunistico regionale quando si decideva per la non preapertura e prolungamento caccia per le specie consentite fino a Febbraio 2019 credo erano presenti.
Mi chiedo come si sono espressi i responsabili delle rispettive A.T.C. e che cosa stanno facendo visto che la Regione doveva pubblicare il calendario entro il 16 Giugno ma non lo fatto nel rispetto dei tempi. Se non ricordo male, con una nota informativa del 13 Febbraio corrente anno, il presidente regionale della Federcaccia prima delle elezioni, predicava che nel calendario di questo anno sarebbe stata inserita la novità di caccia al colombaccio in pre-apertura. Ma era solo propaganda elettorale.
I cacciatori sono stati accontentati, ma è ben chiaro che in una percentuale pari al 95% questo non avviene in pre-apertura. Per quanto riguarda il calendario venatorio 2018-2019, si comunicava la pubblicazione entro il 22 Febbraio 2018. Così come annunciato dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal presidente Federale della Federcaccia nel Consiglio Federale presso l’antico casale San Paolo a nord di Roma. Mi domando di quale anno e quindi le consuete frottole politiche.
Nell’occasione, erano presenti il funzionario della Regione Franco Gilardi, l’assessore alle infrastrutture politiche Fabio Refrigeri, Con annuncio di Gilardi ai presenti, che il calendario venatorio era sospeso. Che non sarebbe stata effettuata la preapertura né tantomeno il posticipo da Febbraio 2019. Per la forte e consistente posizione del Movimento 5 Stelle da parte dell’ex governatrice Roberta Lombardi. Annunciando battaglia e trovando terreno facile con dilettanti allo sbaraglio della gestione faunistico venatoria. Vorrei chiedere allo stesso presidente ed all’assessore regionale Agricoltura ed Ambiente, se sarebbe opportuno, visto il trattamento di disparità, effettuare uno sconto sulle tasse regionali di € 173,16 e € 32,65.
Di recente, inoltre, c’è stata la proposta (fra l’altro basata sullo studio dell’Ufficio Avifauna migratoria di Federcaccia approvato a Bruxelles), di passare per i cacciatori specialisti da 10 a 20 allodole giornaliere, per un tetto abbattimento di 100 anziché 50. Siamo contenti che il tutto non è stato recepito dalla Regione, altrimenti chi voleva abbattere questa specie (forse anche cotornuce) doveva fare dei corsi faunistici speciali a pagamento. Come in qualche Regione italiana dove sono già presenti i modelli per tale scuola. Cari amici cacciatori, questo è la maniera in cui Federcaccia ed Associazioni venatorie (federali ed agricole) pensano di trattare chi annualmente fa la tessera. In questo modo, verranno fatti dei corsi particolari per le specie che ognuno vorrà abbattere. In modo da fare cassa. E’ caccia a pagamento, amici cacciatori di qualsiasi Associazione venatoria fate parte. Se non avete ancora compreso bene, si è aperta la caccia ai portafogli del cacciatore. Dobbiamo combattere uniti.