ORVIETO – La distanza tra il sindaco e il suo partito si fa sempre più ampia con un Pd che, seppur rinnovandogli la fiducia, soprattutto per non disonorare il mandato affidatogli dai cittadini, annuncia una sorta di “appoggio esterno” alla Giunta. Appoggio che, di volta in volta, verrà valutato in base agli atti che il primo cittadino porterà in consiglio comunale. “Una decisione – ha spiegato in conferenza stampa il segretario del Pd Andrea Scopetti – presa a maggioranza dalla direzione del partito. Il Pd oggi assume una posizione chiara e netta, denunciando l’impossibilita di attuare alcune azioni che sono nell’interesse della città”.
E anche il comportamento dei consiglieri che siedono in consiglio subirà la stessa sorte passando all’analisi della direzione del partito qualora si renda necessario. “Faremo in modo che la nostra azione in consiglio comunale sia ancora più incisiva di quanto è stata finora” ha chiosato Scopetti .
Uno strappo, insomma, difficile a ricucirsi e dove il sindaco, secondo il partito, ha le più grosse responsabilità. “Il sindaco e la sua Giunta – ha aggiunto Scopetti – hanno lasciato inascoltate le istanze del Pd. Abbiamo sempre rispettato l’autonomia del sindaco ma non possiamo nascondere che oggi il partito sta pagando a caro prezzo questa distanza. Con rammarico, dobbiamo registrare che questa distanza si è amplificata, a partire dalla decisione su Piazza del Popolo.
Decisione che ha spaccato la sua stessa maggioranza. Non ultima, poi la scelta del nuovo assessore”. Proprio sul riassetto della Giunta il Partito aveva chiesto a Germani l’impegno di ricomporre la squadra in sintonia e con il supporto del Pd aprendo una fase nuova, di dialogo e apertura. “E invece – ha puntualizzato il segretario – poco dopo l’accordo preso in sede di riunione di coalizione, ha nominato assessore la consigliera Roberta Cotigni”.
Questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già, per altro, pieno di crepe che portano il nome di discarica, rifiuti, patto per la sicurezza, sanità, rilancio del centro storico, turismo. Tutti punti su cui il Pd si dice deluso e rammaricato. Accanto a Scopetti, il capogruppo in consiglio Andrea Taddei che ha riassunto i motivi per quali il Pd ritiene Germani ormai fuori strada rispetto alle priorità votate dal Consiglio comunale. “Se si sta dentro un partito ci si sta rispettando le linee condivise e votate – ha detto – da oggi in avanti ci muoveremo su queste linee. Un conto sono le intenzione un conto sono i fatti. La cosa più importante che dobbiamo dare a Orvieto è portare a compimento i punti approvati in assise”. Passa da qui il mancato accordo di programma con la Regione che avrebbe dovuto risolvere i problemi dell’ospedale e le criticità della sanità. Come anche il problema sulla discarica per cui la Regione parrebbe ormai intenzionata a superare il parere negativo espresso dal consiglio comunale circa l’ampliamento. C’è poi tutta la questione relativa alla gestione degli immobili del centro storico e della sicurezza.