Nello spazio del “Comunicazioni” in consiglio comunale, la consigliera Martina Mescolini ha dato lettura della nota che segue a firma anche di Paolo Maurizio Talanti e Maria Flavia Timperi :
Riteniamo necessario rendere pubblica, e quindi comunicare in questa assise, la posizione che parte dei consiglieri del gruppo di maggioranza del Partito Democratico intendono assumere nei confronti delle ultime dichiarazioni rilasciate dal consigliere
Taddei, nonché Capo Gruppo PD. Ci preme infatti sottolineare che, come ormai da prassi consolidata da tempo, non venendoci data la possibilità di riunirci per valutare ed esaminare come gruppo le posizioni da assumere in consiglio, non ci riteniamo più adeguatamente rappresentati dall’attuale Capo Gruppo consigliere Taddei.
Con rammarico dobbiamo infatti riconoscere che quest’ultimo ha preferito abdicare al ruolo assegnatogli, convintamente, proprio dai noi consiglieri membri in funzione di una incondizionata rappresentanza di portavoce delle posizioni del Segretario del partito Democratico di Orvieto. Ne è ennesima testimonianza la sua presenza a fianco del segretario alla conferenza stampa che si è tenuta stamani senza aver prima coinvolto e interpellato gli altri consiglieri. Decade così la nostra fiducia nella sua persona nel ricoprire il suddetto ruolo.
Non nascondiamo neanche le nostre preoccupazioni per come si sta agendo e denunciamo una modalità di fare politica, quale quella di prendere decisioni attraverso gli organi ristretti e nominati, scavalcando l’autonomia degli eletti e pertanto legittimati ad indicare gli indirizzi generali. Tuttavia non è tanto la forma ma la mancanza, a tutti i livelli, di occasioni di discussione su tematiche importanti come quelle che proprio il consigliere Taddei rivendicava.
Non vogliamo oggi prendere una posizione nel merito del contrasto che parte del Partito democratico ha da sempre alimentato, utilizzando ogni pretesto, con l’amministrazione del sindaco Germani ma vogliamo rivendicare un modo diverso di fare politica che muove dalle istanze dei cittadini e si preoccupa di trovare soluzioni condividendo le responsabilità e agendo ognuno per il ruolo che ha deciso e che gli è stato affidato. Per questo non siamo più disposti ad accettare imposizioni in nome di una unità che nella realtà non è mai stata voluta e coltivata soprattutto perché questa unità non rappresenta un partito che risulta di fatto spaccato a metà con quella che, sebbene alcuni chiamano minoranza, rappresenta quasi il 50% dell’assemblea comunale.