ORVIETO – La questione dei lavori alla Complanare è stata ampiamente dibattuta dall’Amministrazione Comunale nell’arco degli ultimi due anni ed è stata riportata all’attenzione durante il Consiglio Comunale di lunedì 30 ottobre dall’interrogazione del consigliere Stefano Olimpieri (Capogruppo “Identità e Territorio”).
Su tale questione l’interrogante ha chiesto all’Amministrazione Comunale di conoscere: “Le ragioni per le quali è stata concessa su richiesta della società appaltatrice una proroga di 50 giorni per ultimare i lavori della ‘complanare’, quali sono le motivazioni alla base della richiesta avanzata dalla società appaltatrice e se il termine del 31 ottobre può considerarsi il termine ultimo di ultimazione dei lavori dell’arteria stradale”.
Olimpieri ha ricordato che “Già nel lontano novembre 2016 la Giunta Comunale aveva approvato per un costo complessivo di 900.000 euro il progetto esecutivo dei lavori di completamento del raccordo stradale tra la SS 205 Amerina e la SS 71 Umbro Casentinese per l’accesso al polo ospedaliero, arteria più comunemente conosciuta come ‘complanare’. I lavori sono stati affidati e – successivamente – consegnati in data 4 luglio 2017 ad una società di Torgiano (PG): l’articolo 4 del contratto fissava il tempo utile per l’esecuzione dei lavori in giorni 70, pertanto il termine ultimo era fissato nella data del 12 settembre 2017.
Contrariamente a quanto più volte promesso dall’assessore ai Lavori Pubblici, il completamento effettivo dell’opera non è avvenuto nei tempi prestabiliti, tanto che con determinazione dirigenziale dell’11 settembre scorso il termine per la consegna definitiva dei lavori è stato prorogato di altri 50 giorni, postergando ulteriormente l’apertura della complanare non prima del 31 ottobre 2017; secondo quanto riportano gli atti allegati alla determinazione, tale proroga è stata chiesta direttamente dalla società appaltatrice ed è stata immediatamente concessa dagli organi comunali competenti, in quanto gli stessi hanno ravvisato le condizioni ed i presupposti di tale richiesta. Tra l’altro nell’atto si afferma che la proroga è stata concessa per cause imprevedibili al momento dell’assunzione dei lavori: motivazioni anomale visto che i lavori sono stati assegnati il 4 luglio.
Di fronte a questa ulteriore proroga sorge una considerazione: normalmente se un appaltatore si aggiudica un lavoro e non lo ultima entro i termini previsti dagli accordi contrattuali è lo stesso appaltatore a risarcire i danni ed a pagarne le penali. Nel caso dei lavori della ‘complanare’ avviene l’inverso, in quanto è lo stesso appaltatore a chiedere una proroga dei termini per ultimare i lavori e il Comune di Orvieto la concede senza battere ciglio. Questa anomala inversione dei ruoli si rafforza quando negli atti del Comune si legge che: ‘le cause del ritardo non sono imputabili all’impresa in quanto legate ad eventi imprevedibili al momento dell’assunzione dei lavori’; allora, se gli Uffici Comunali affermano che le cause della proroga dei lavori non debbono essere imputate all’impresa, a chi debbono essere imputate se non al Comune di Orvieto?
Ad oggi l’impresa appaltatrice ha dato corso sola ad una parte dei lavori, relativamente al tappetino stradale e lungo una parte di via dei Tigli: pertanto, poiché l’asfaltatura è stata ultimata, il problema vero della richiesta di proroga dovrebbe riguardare la seconda parte dell’intervento ed in particolare tutta la parte relativa al posizionamento dei guard-rail a bordo carreggiata e dei pannelli frangi fari. In base a tali considerazioni, risulta quanto mai chiaro che l’Amministrazione Comunale non abbia ottemperato ad eseguire alcuni passaggi operativi fondamentali per mettere in condizione l’impresa di eseguire i lavori a regola d’arte.
Ciò evidenzia come nel procedimento sull’affidamento dei lavori ultimativi della ‘complanare’ l’Amministrazione abbia mostrato delle evidenti falle: infatti, con la concessione della proroga dei lavori al 31 ottobre si ammette oggettivamente una propria responsabilità nella produzione della progettazione o di altri elementi essenziali funzionali all’ultimazione dei lavori. Questa inquietante vicenda fa emergere il pressappochismo e le mancanze operative della Giunta, creando un rilevante danno di immagine alla città e allungando ancora di più i tempi per l’apertura di un’arteria che gli orvietani aspettano da troppo tempo”.
“La proroga è una richiesta legittima, in quanto prevista dal D.M. 50/2016. A differenza di quanto sostiene il consigliere Olimpieri – ha replicato l’assessore ai lavori pubblici Floriano Custolino. La proroga viene sempre chiesta dalla ditta per circostanze imprevedibili e non mi meraviglio di una richiesta di proroga di 50 giorni, quando nella precedente Amministrazione sono state richieste proroghe anche di periodo superiore. La proroga è stata data dall’Amministrazione in quanto, nel momento che si è progettato non si pensava che l’affidamento previo espletamento della gara da parte della Provincia di Terni (centrale unica di committenza) sarebbe avvenuto nel mese di luglio. La ditta ha avuto difficoltà a reperire in particolar modo le barriere frangi fanali prescritte dalla Società Autostrade, ovvero pannelli costruiti per singoli casi, inoltre, una delle ditte fornitrice ha subito un incidente mortale e questo ha portato la ditta appaltatrice a rivolgersi ad un altro costruttore, il che ha comportato l’allungamento dei tempi contrattuali per l’approvvigionamento delle barriere. I tempi per la fine dei lavori sono il 31 di ottobre, ad oggi la ditta appaltatrice ha terminato tutti i lavori come da contratto, manca solamente l’autorizzazione della Società Autostrade in base alle prescrizioni citate nella convezione del 2013. In conclusione, ad oggi manca soltanto la segnaletica orizzontale che sarà fatta appena avremo le autorizzazioni da parte della Società Autostrade”.
Il consigliere Stefano Olimpieri si è dichiarato: “Insoddisfatto perché era stato promesso che sarebbe stata aperta in primavera. Se si da un lavoro questo deve essere fatto nei tempi stabiliti. La ditta ha fatto presente che c’era un problema sui plinti per la installazione delle luci quindi reputo vergognoso questo ritardo”.