Lucia Vergaglia, capogruppo M5S al Comune di Orvieto ha presentato un’interrogazione ricordando che :”Con la nostra proposta del 2015 si girava intorno a tutta la rupe senza bisogno di impazzire uscendo e rientrando”. La proposta dei pentastellati era frutto di uno studio da approfondire seriamente, che otteneva il risultato comunque di liberare il centro storico dal traffico, come dovrebbe essere in una città turistica e commerciale.
In quel progetto piazza Duomo veniva liberata, ma la circolazione aveva continuità con un bypass inserito da una traversa di via Maitani fino a via Soliana. Una buona idea, appoggiata anche fa Cittadinanzattiva, ma che andrebbe verificata tecnicamente, cioè da tecnici specializzati e non per approssimazione, perché sembra l’anello più debole della soluzione. Il bypass potrebbe essere anche un passo successivo, dato che sono necessari lavori importanti, ma fondamentale è aver affermato con coraggio, finalmente, il principio che il Centro storico di Orvieto e le attività che vi risiedono possono essere valorizzate soltanto con la “chiusura” del Centro.
Qualche senso unico si può cambiare, ma va salvata la scelta di fondo, attesa da decenni, fin dal completamento del parcheggio di Via Roma, che copre la necessità di sosta in quella zona di Orvieto. (Dante Freddi)
Segue il testo della nota diffusa dal Movimento 5Stelle Orvieto.
Tante polemiche estive sulla viabilità del centro storico di Orvieto, sottoposta all’ennesimo cambio nell’estenuante opera proviamo che prima o poi riusciamo, che giustamente suscitano la rabbia di chi è costretto a subire gli effetti di una mancata pianificazione e di scelte non condivise; in primis, lavoratori, commercianti e residenti.
Come Movimento 5 Stelle abbiamo provato sin dal 2015 le vie ufficiali e della partecipazione pubblica per le proposte di mobilità attraverso il QSV, lo strumento che il Comune sarebbe obbligato per legge ad utilizzare quando si fanno cambiamenti nei centri storici ma invece di accettare i contributi, e non solo il nostro ma quelli di tutti, e discutere nel merito l’Amministrazione si è chiusa a riccio ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti con un continuo tornare sui propri passi come nella mitologica “Tela di Penelope”. Una vera delusione per chi si è reso conto di non avere una maggioranza con le idee chiare ed un vero progetto per la città. Un vero problema per chi deve scegliere se e come investire in Orvieto. E’ ora di finirla con questo gioco delle parti e ritornare nell’alveo della legalità e della partecipazione cittadina e pertanto il M5S ha disposto di interrogare il Sindaco sulla questione della partecipazione pubblica alle scelte di viabilità, mobilità e sviluppo del centro storico
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Qui di seguito le parole della capogruppo Lucia Vergaglia:
«In Umbria, ai sensi della vigente legge regionale del 2008, per le politiche nei centri storici sono previste delle metodiche partecipative che si chiamano QSV (Quadri Strategici i Valorizzazione). In parole semplici i QSV e questi sono degli incontri e dei tavoli d’approfondimento, aperti ai contributi, per redigere una proposta il più possibile condivisa tra amministrazione, soggetti portatori di interessi (associazioni, categorie, partiti ecc…) e cittadini. Insomma qualcosa di vicino alla “Democrazia Diretta” che vorremmo e noi naturalmente non ci siamo tirati indietro. Abbiamo depositato una proposta, nel 2015, sviluppata con gli operatori al turismo orvietani doc e discussa a lungo. Fu il nostro ex candidato David Tordi a presentarla generando una pubblica e proficua discussione. Forse troppo proficua visto che poi i QSV furono bloccati; pare che andassero bene forse finché erano il luogo della protesta cittadina ma se arrivano progetti concreti di inoppugnabile valore si è scelto di chiudersi in se stessi invece che cogliere l’occasione e risolvere i problemi una volta e per tutte. Ecco il nostro progetto rispettava dei principi e delle linee guida come arterie tangenziali, accessi per i residenti, isole logistiche di carico/scarico, equidistanza dal centro ed, uso della tessera sanitaria per il riconoscimento dei cittadini residenti ad Orvieto fuori centro storico (e paesi limitrofi) e l’accesso scontato ai parcheggi cogliendo l’opportunità del sistema anagrafico regionale invece che fare costosi appalti ed impegnare gli uffici a fare e verificare tessere. Inoltre la soluzione era semplice ed efficace con due punti di ingresso cittadini, Piazza Cahen e Porta Romana, e che prevede una quasi totale circolazione all’interno delle mura di Orvieto, risolvendo due o tre punti tutt’ora critici, quali Piazza Duomo, Piazza XXIX Marzo, Piazza della Repubblica invece che costringere ad uscire e rientrare prolungando artificialmente i percorsi. Ora l’Amministrazione ha il dovere di agire nell’interesse dei cittadini e pertanto al confronto di proposte e soluzioni che riducano al minimo gli spostamenti se sceglie, dopo numerosi capovolgimenti di fronte, di costringere i residenti ad uscire da una porta di Orvieto per rientrare dall’altra io reputo che la critica delle opposizioni e dei cittadini sia doverosa e vada accolta e rispettata. A noi però preme anche la questione di legittimità e pertanto abbiamo presentato formale interrogazione al sindaco Germani sull’interruzione dei tavoli partecipativi come il QSV che in regione sono previsti dal Testo Unico di Governo del Territorio. Pensiamo che se si fosse lavorato assieme ai cittadini invece che calare dall’alto soluzioni confuse non solo non ci sarebbero state polemiche ma oggi avremmo una città ben più vivibile in termini di mobilità, con meno spese per tutti.»
Lucia Vergaglia, Capogruppo M5S Orvieto