Riceviamo dall’’Associazione Praesidium, che raccoglie i risparmiatori orvietani CRO-BPB, e pubblichiamo. La nota si riferisce alla decisa rottura tra Fondazione CRO e i suoi rappresentanti in CRO.
Segue una nota tecnica del dott.Stefano Moretti, consulente dell’Associazione.
“Dai comunicati stampa apparsi in questi giorni sui giornali locali pare evidente una frattura di difficilissima composizione tra il socio di maggioranza e il socio di minoranza della CRO, una frattura insanabile tra la Fondazione e le persone da essa espresse nel CDA della Banca.
La Fondazione accusa senza mezzi termini i suoi delegati di aver mal gestito la Banca, di non aver approntato ed attuato un piano di ristrutturazione anche impopolare che la riportasse ad essere redditizia.
Inoltre di aver approcciato con superficialità ed in piena frattura con essa il possibile progetto di fusione per incorporazione non rispettando i passaggi sia relazionali che quelli previsti dal codice civile.
Noi che abbiamo come scopo statuario la difesa degli interessi dei risparmiatori della CRO coinvolti nell’acquisto di azioni illiquide della BPB, poi svalutate del 21% ed, allo stato, con profili di valore atteso eccezionalmente critici, facciamo rilevare che la frattura è iniziata al momento della vendita.
È infatti in quel momento che è iniziata una divaricazione tra le politiche della Banca popolare di Bari supportate dal CDA, compresi i membri designati dalla Fondazione stessa e numerosi suoi clienti ed il territorio.
La Fondazione non ha mai voluto prendere atto ufficialmente di tale comportamento che inevitabilmente l’ha vista coinvolta è danneggiata nella sua immagine.
Riteniamo allo stato dell’arte inevitabile ed opportuna la sostituzione della governance della Banca, nonché una chiara presa di posizione della Fondazione sulla vendita delle azioni.
Pensiamo inoltre che non sia conveniente per nessuno la fusione per incorporazione puro processo a ribasso destinato a non portare valore.
Riportiamo “in allegato” una valutazione tecnica del nostro consulente dott. Stefano Moretti
NOTA DEL DR. STEFANO MORETTI