di Massimo Gnagnarini – assessore al bilancio del Comune di Orvieto.
La storia dei grandi eventi a Orvieto è una storia lunga fatta di luci ed ombre.
Si deve partire dagli ultimi 25 fortunati anni di Jazz Winter , ma bisogna anche ricordare quelli precedenti segnati dalla gran fesseria del gran rifiuto opposto a quello che poi sarebbe diventato il Festival dei due mondi di Spoleto.
Ancor prima Orvieto aveva partecipato a un paio di edizioni di “Giochi senza frontiere”, formidabile veicolo di promozione turistica televisiva quando ancora l’Europa godeva della simpatia dei popoli europei.
Non sono mancati incidenti di percorso come quello tragicomico di trent’anni fa dell’annullamento, a soli tre giorni dalla partenza e con tutti i visti consolari apposti sui passaporti, della spedizione a New York del nostro Corteo Storico con al seguito i 400 figuranti che avrebbero dovuto sfilare per le strade della Grande Mela in occasione del Columbus Day e più recentemente e tristemente quello dell’annullamento del Festival Internacional de Ushuaia.
ORVIETO4EVER , specie per l’edizione che si è appena conclusa con un formidabile successo, si inserisce a pieno titolo tra i grandi eventi che illuminano la nostra città.
Ovviamente ogni grande evento, in quanto tale , genera un suo post-evento con tanto di apprezzamenti entusiasti ma anche discussioni e critiche.
Tra queste ultime, sorvolando sulle poche e sterili polemiche dei soliti bastian contrari, la domanda vera che è emersa è stata se oggi gli orvietani amano questo tipo di eventi e se la città è organizzata per accoglierli e per promuoverli.
Formidabile è stata la schiettezza con la quale Marco Bosco, patron di Orvieto4ever, si è posto ed ha posto questa domanda nel corso della conferenza stampa tenutasi all’indomani del concerto.
Ma indubbiamente l’evento, che ha visto protagonista il maestro Bocelli e il Duomo di Orvieto , ha senza dubbio alcuno, costituito un valido e severo check up per tutta la città e sul suo funzionamento:
- eccellente si è dimostrato il sistema di safety e security
- ottimo il sistema di mobilità e e dei parcheggi
- buono, con qualche criticità, il sistema di accoglienza. Pochi negozi aperti dopo la conclusione del concerto compresi bar e ristoranti. Mancanza di pacchetti turistici plurigiornalieri legati all’evento da parte degli operatori alberghieri locali.
Non è azzardato pertanto affermare che dopo la serata di martedì 4 luglio 2017 possiamo dire di essere pronti per organizzare qualsiasi cosa.
Abbiamo imparato molte cose.
Dalle più piccole alle più grandi, veramente sappiamo molto di più della nostra città. Sappiamo che si può e si deve crescere insieme abbandonando le beghe locali e facendo sistema sull’accoglienza ognuno per la sua parte.
Il posto di Orvieto e’ in Italia , è nel Mondo. Chiunque governi questa città deve tenerlo sempre a mente.